Caccia a cervo e capriolo e non solo.... in Abruzzo si vuole far sparare anche in parchi e riserve!
Il WWF al TAR contro il regolamento regionale approvato dalla Giunta Chiodi.
Atto contro la sensibilità della stragrande maggioranza degli
abruzzesi, un provvedimento illegittimo che sfida in maniera pasticciata
le norme nazionali sulle aree naturali protette.
Il WWF esprime la propria ferma opposizione al provvedimento varato
dalla Giunta Chiodi volto ad introdurre per la prima volta in Abruzzo,
la regione dei parchi, la caccia al cervo e al capriolo.
Non solo! Il nuovo regolamento demanda alle province la possibilità di
autorizzare l’ingresso dei cacciatori nelle aree protette come parchi e
riserve!
Il WWF, non appena letto il regolamento pubblicato sul BURA, ha iniziato
a lavorare ad un ricorso al TAR per cancellare questo atto che è
contrario alla sensibilità verso l’ambiente che in questi decenni
è cresciuta nei cittadini abruzzesi. Ricordiamo che già nel 2004
l’allora assessore Sciarretta provò ad aprire la caccia al cervo e al
capriolo.
In poche settimane il WWF raccolse nelle piazze della regione ben 15.000
firme di abruzzesi indignati per questa ipotesi e l'allora governo
regionale fece dietrofront.
Il Regolamento ora approvato contiene numerose illegittimità.
Una vera e propria enormità appare il maldestro tentativo di andare
addirittura contro la Legge quadro nazionale n. 394/91 sulle aree
naturali protette, che assegna esclusivamente agli enti gestori la
potestà di autorizzare, in situazioni estreme, piani di abbattimento.
Il Regolamento, pur richiamando all’inizio la stipula di generici
accordi con le aree protette, alla fine nell’articolato delega
esclusivamente alle Province la possibilità di autorizzare i cacciatori
ad entrare nei parchi per sparare, il che, oltre che inaccettabile, è
anche palesemente illegittimo! Ci sono, inoltre, plurime violazioni
della stessa Legge regionale sulla caccia n. 10/2004 che in alcune parti
verrebbe addiritturainnovata dalla Giunta senza passare per il
Consiglio!
È stupefacente che nel regolamento per la gestione di queste specie non
si citino affatto le efficaci misure di prevenzione di eventuali danni a
colture (recinzioni elettrificate; dissuasori olfattivi ecc.) e per gli
incidenti stradali (catarifrangenti speciali, anche con emissioni
sonore, per spaventare gli animali per non fare attraversare le
strade).
Purtroppo in Abruzzo sono adottati, con successo, esclusivamente da
alcune aree protette mentre la Regione non solo latita completamente, ma
ora si dimentica addirittura di citarli!
A nulla vale il tentativo di minimizzazione operato dalla Regione sulla
estrema gravità di questo Regolamento. L’atto adottato dalla Giunta
parla espressamente di abbattimenti di cervidi in tutto il Titolo II non
a caso intitolato “Gestione faunistico-venatoria dei cervidi”! E
l’articolo 6 descrive puntualmente come si autorizzerà l’abbattimento di
questi animali mentre l’articolo 7 è dedicato al tipo di armi da usare.
Dichiara Luciano Di Tizio, presidente del WWF Abruzzo: “Il Governo
Chiodi ha preso un incredibile abbaglio, con un provvedimento inviso
alla stragrande maggioranza dei cittadini di ogni colore politico.
Il Cervo e il Capriolo sono i beniamini delle famiglie di turisti che in
ogni stagione affollano le nostre montagne e i nostri parchi. I
visitatori si aspettano di poter vedere grandi animali nelle aree
protette. Considerata la difficoltà di osservare lupi e orsi, la
presenza di cervi e caprioli diviene uno degli spettacoli più
apprezzati. Basta andare nei social network per verificare la popolarità
di queste specie, tanto che vi sono diverse cooperative e operatori
economici che ne promuovono l’osservazione in natura. L’emozione
che suscita l’incontro con i branchi di cervi durante un’escursione
diviene così un’esperienza indimenticabile per migliaia di visitatori
ogni anno.
L’apertura della caccia, oltre a diminuirne il numero, renderebbe gli
animali molto più sospettosi e, quindi, meno osservabili. La situazione
nelle Alpi, dove Cervo e Capriolo si cacciano tradizionalmente, è
completamente diversa da quella dell’Appennino centrale perché nella
nostra regione, al contrario del Nord Italia, le due specie si erano
estinte tantissimi anni fa e solo la reintroduzione avvenuta nel Parco
d’Abruzzo negli Anni ‘70 ha portato alla rinascita di una popolazione.
La sensibilità dei cittadini nei confronti di questi animali è cresciuta
di pari passo con quella verso le aree protette. Cervo e Capriolo
furono reintrodotti proprio per ricreare la catena alimentare
spezzata dall’uomo tanti decenni or sono, riportando sulle montagne le
prede di orso e lupo. Il divertimento di pochi non può imporsi sulla
sensibilità della stragrande maggioranza degli abruzzesi. Il WWF per
questo plaude al ricorso presentato dai consiglieri regionali di
opposizione davanti al Collegio per le Garanzie Statutarie del Consiglio
e conferma che farà ogni azione possibile, anche attraverso le vie
giudiziarie, per annullare questo vergognoso provvedimento”.
L'ESTREMA IPOCRISIA PRESENTE IN QUESTO SCRITTO DENOTA LO STATO DELLE COSE IN CUI SIAMO CADUTI NEL CORSO DEI DECENNI: IL "SELVATICO" INVECE DI STARE NELLA "SELVA" DIVENTA OGGETTO IPOCRITA DI "OSSERVAZIONE..." E INVECE DI AUGURARSI CHE ESSO METTA IN ATTO CON IL TEMPO TUTTE QUELLE DIFESE CHE LA NATURA HA MESSO A SUA DISPOSIZIONE, CI SI AUGURA INVECE CHE QUESTO"NON VENGA DISTURBATO" ... PER ESSERE"OSSERVATO"; QUESTI PERSONAGGI CHE DICONO DI CAPIRE LA NATURA DIMOSTRANO CON LE LORO DICHIARAZIONI DI ESSERE DEI VERI"I G N O R A N T I"....COME PUO' UN PAESE CIVILE E RAZIONALE SOTTOSTARE ALLE "FARNETICAZIONI ILLUSORIE" DI QUESTA GENTE CHE: IGNORANDO VOLUTAMENTE I GIUSTI E CONCRETI INTERESSI DEI CONTADINI, FANNO LEVA SUL LATO EMOZIONALE DELLE PERSONE PER SVIARE DALLA REALTA OGNI DISCORSO RAZIONALE.
RispondiEliminaENTRARE NEI PARCHI E NELLE RISERVE IN M A N I E R A S C I E N T F I C A E CACCIARE S E L E Z I O N A N D O AFFIDANDOSI A ESPERTI CACCIATORI PREPARATI DA CORSI REGIONALI. E' L' UNICO MODO PER PRESERVARE LA SPECIE CINGIALE E CAPRIOLO E PER FAR SI CHE L'AGRICOLTURA CHE GIA' ALLE CORDE PER ALTRI MOTIVI, DIVENTI INUTILE DAL PUNTO DI VISTA ECONOMICO PER I CONTADINI....( SI RICORDA CHE IL CINGHIALE NEL BASSO ABRUZZO NON HA ANTAGONISTI NATURALI) E' ORA CHE LA RAGIONE RIPRANDA IL POSTO ALL'"EMOZIONALITA' E CERTI DISCORSI DI CERTI PERSONAGGI.... VENGANO SMONTATI DALLA REALTA'