lunedì 27 agosto 2012
Evitare la preapertura della caccia al Piano delle Cinquemiglia (Aq)
RARE SPECIE AL PIANO DELLE CINQUEMIGLIA: LA SOA SCRIVE ALLA REGIONE PER EVITARE LA PREAPERTURA DELLA CACCIA IN QUEST'AREA
-Regione Abruzzo – Ufficio caccia
-Regione Abruzzo – Ufficio Biodiversità e Parchi
-Regione Abruzzo – Comitato V.I.A.
-Provincia di L'Aquila – Ufficio caccia
-ATC Sulmona
-Corpo Forestale dello Stato – Comando provinciale di L'Aquila
-Parco nazionale della Majella
e p.c.
-ISPRA – Via Ca' Fornacetta 9 – Ozzano dell'Emilia (BO)
-Ministero dell'Ambiente – Direzione Conservazione della Natura
-WWF Abruzzo
-LIPU Abruzzo
OGGETTO: piano delle
Cinquemiglia e colli limitrofi – presenza di alta concentrazione di
rapaci – Falco grillaio e applicazione della Dir.147/2009/CE –
necessarie misure di tutela – necessità del divieto di preapertura
Ieri e oggi
l'Associazione scrivente ha realizzato alcuni sopralluoghi presso l'area
delle Cinquemiglia in provincia di L'Aquila accertando la presenza di
un enorme concentrazione di rapaci in migrazione. Tra decine di poiane e
centinaia di gheppi vi erano anche decine di esemplari di Falco
grillaio (Falco naumanni). L'associazione scrivente ha anche
documentazione fotografica a riguardo. ll Falco naumanni, il cui nome
comune è appunto Falco Grillaio, è una specie tutelata dalla Direttiva
“Uccelli” 79/409/CEE, dalla Convenzione di Bonn, relativa “alla
conservazione specie selvatiche migratrici”, dalla Convenzione di Berna
sulla “conservazione delle specie selvatiche e dell'ambiente naturale
d'EUROPA” , dalla L. n. 152/99 e rientra nella Lista Rossa degli animali
italiani,identificato come VULNERABILE, secondo i parametri
internazionali dell'IUCN.
E' specie addirittura prioritaria per l'Unione Europea tra quelle in
Allegato I della Dir.147/2009/CE. Tale concentrazione deriva
dall'elevata presenza di ortotteri derivante dalle modalità di
conduzione dei fondi agricoli presenti (sfalcio) e dalla presenza di
vaste aree di pascolo. Gli ortotteri vengono predati al suolo dalla
tipica posizione detta “di spirito santo”, in cui i rapaci rimangono
sospesi in aria fermi con rapido battito delle ali.
Oltre ai rapaci è altresì presente un'alta concentrazione di specie
particolamente protette a livello comunitario come Ortolano (Emberiza
hortulana), Calandro (Anthus campestris) e Averla piccola (Lanius
collurio). Peraltro l'Associazione scrivente da anni segnala alla
Regione Abruzzo che tale fenomeno è ricorrente nell'area in questione
proprio nel periodo 20 agosto - 20 settembre, ricordando che nell'area
furono anche inanellati diversi grillai in migrazione, come risulta
nelle banche dati ISPRA. A tali segnalazioni la Regione Abruzzo non
diede alcun riscontro. Ricordiamo che tutti gli stati membri dell'Unione
Europea e gli Stati firmatari delle Convenzioni sopra richiamate
(peraltro ratificate in Italia e richiamate nella stessa legge nazionale
157/92 all'Art.1 comma 4) hanno l'obbligo di assicurare un regime
rigoroso di tutela per le specie particolarmente protette, evitando il
disturbo diretto ed indiretto nonchè il pericolo di abbattimento.
Ebbene, la Regione Abruzzo ha previsto due giornate di preapertura in
Abruzzo per i giorni 1 e 2 settembre 2012. Per esperienza diretta di chi
scrive l'area delle Cinquemiglia è interessata da una presenza di
cacciatori elevatissima e nelle giornate di caccia festive i colpi di
fucile si susseguono al ritmo di alcuni spari ogni 10 sec.
Tale situazione, a parere della scrivente associazione, è del tutto
incompatibile con la necessità di assicurare un rigoroso regime di
protezione alle specie sopra citate in un momento delicato quale quello
della migrazione. Oltre ai rischi di uccisione diretta di specie
protette, per via dell'alta concentrazione di esemplari di specie
protette e di cacciatori, è del tutto evidente il disturbo che
l'attività venatoria arreca sull'attività di alimentazione delle specie
in questione.
Per le ragioni sopra esposte si richiede con urgenza di vietare la
cosiddetta pre-apertura nell'area in questione. Ciò anche in
considerazione del fatto che lo Stato Italiano appare inadempiente circa
la tutela delle rotte di migrazione presenti nella Regione Abruzzo di
cui all'Art.1 comma 5 della legge 157/92 che recita: “5. Le regioni e le
province autonome in attuazione delle citate direttive 79/409/CEE,
85/411/CEE e 91/244/CEE provvedono ad istituire lungo le rotte di
migrazione dell’avifauna, segnalate dall’Istituto nazionale per la fauna
selvatica di cui all’articolo 7 entro quattro mesi dalla data di
entrata in vigore della presente legge, zone di protezione finalizzate
al mantenimento ed alla sistemazione, conforme alle esigenze ecologiche,
degli habitat interni a tali zone e ad esse limitrofi, provvedono al
ripristino dei biotopi distrutti e alla creazione dei biotopi Tali
attività concernono particolarmente e prioritariamente le specie di cui
all’allegato I annesso alla citata direttiva 2009/147/CE, secondo i
criteri ornitologici previsti dall’art. 4 della stessa direttiva. In
caso di inerzia delle regioni e delle province autonome per un anno dopo
la segnalazione da parte dell’Istituto nazionale per la fauna
selvatica, provvedono con controllo sostitutivo, d'intesa, il Ministro
dell’agricoltura e delle foreste e il Ministro dell’ambiente.”
Ad aggravare tale situazione, vi è la scelta della Regione Abruzzo, di
non procedere quest'anno ad assoggettare il Calendario venatorio alla
procedura di valutazione di Incidenza Ambientale, necessaria proprio per
evitare un impatto della caccia sull'avifauna particolarmente protetta
(tenuto anche conto che il confine della ZPS del Parco della Majella
corre tra i colli circostanti le Cinquemiglia, con gli esemplari di
avifauna che entrano ed escono dai confini del Parco durante l'attività
di caccia; è evidente, quindi, che l'attività venatoria può avere
effetti anche su tale ZPS). Ricordiamo altresì che la Guida alla
Disciplina della caccia nell'ambito della Direttiva 409/79/CEE della
Commissione Europea al paragrafo 1,5.4 recita testualmente “In alcuni
casi la caccia è incompatibile con gli obiettivi di conservazione di
determinati siti, ad esempio laddove accanto a potenziali specie
cacciabili siano presenti specie rare altamente sensibili al disturbo.
Tali situazioni devono essere identificate sito per sito.”
Per qualsiasi ulteriore delucidazione è possibile chiamare il numero 3683188739.
L'Associazione scrivente ha in animo di procedere, qualora non siano
recepite le richieste sopra formulate, a documentare con video e
immagini la situazione che si verrà a creare nell'area i giorni 1 e 2
settembre, onde procedere ad una dettagliata segnalazione alle autorità
competenti nazionali ed internazionali.
Stazione Ornitologica Abruzzese ONLUS
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