Febbo: il calendario venatorio segue le indicazioni dell’Ispra
“E’ stato possibile inserire la
preapertura della caccia alla tortora e al merlo (il 1° e il 2 settembre) nel
calendario venatorio solo dopo il parere favorevole dell’ISPRA (Istituto
Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale) e pertanto ogni specie è
garantita e salvaguardata da tale Istituto”. Questa la risposta dell’assessore
alle Politiche agricole e Caccia Mauro Febbo alle dichiarazioni del delegato
della Lega italiana per la protezione degli uccelli (Lipu). “Nello specifico
voglio rilevare che – sottolinea Febbo - Allavena con le sue dichiarazioni
dimostra una mancanza di informazione. Pertanto eviterei ancora inutili
strumentalizzazioni sul calendario venatorio”.
“Mi preme ricordare che – afferma l’assessore
alla Caccia – la Regione, in merito alla zona di protezione esterna del Parco
Nazionale d’Abruzzo di importanza vitale per gli orsi marsicani, ha assunto
l’azione B1 dando concreta attuazione alla gestione e conservazione previste dal
Piano, con avallo del Ministero dell’Ambiente. Tale decisione conferma quanto la
Direzione Agricoltura della Regione Abruzzo sia attenta e sensibile al problema
della conservazione dell’orso. L’azione B1 è l’unica tra tutte le azioni
previste nel Patom alla quale fino ad oggi è stato dato seguito. Pertanto le
misure introdotte nel calendario venatorio prevedono prescrizioni importanti,
che consentono un controllo efficace e che potranno effettivamente ridurre
l’impatto della caccia sulla popolazione dell’orso”.
“Riguarda alla coturnice, invece, si precisa
che la Regione Abruzzo è una delle poche a livello nazionale che ha avviato un
progetto di gestione delle specie in collaborazione con l’ISPRA e la Provincia
dell’Aquila. Il progetto prevede che la specie può essere cacciata solo dopo che
sono stati effettuati i censimenti ed i piani di prelievo. Per la prima volta
quest’anno la provincia dell’Aquila in collaborazione con l’ISPRA ha individuato
i distretti di gestione, dove in via esclusiva può essere cacciata la
coturnice”.
“Infine – conclude Mauro Febbo – per quanto
riguarda la possibilità di sparare ad alcune specie fino al 10 febbraio, se il
responsabile della LIPU avesse letto con più attenzione il calendario venatorio,
si sarebbe accorto che tale possibilità è condizionata al parere vincolante
dell’ISPRA”.
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