giovedì 30 agosto 2012



Cacciatori piromani, l'ArciCaccia: Sciocchezze strumentali

Il presidente ArciCaccia, Angelo Pessolano
I cacciatori coinvolti negli incendi? Fantasie, sciocchezze. Questa la posizione espressa dalle associazioni venatorie. Angelo Pessolano, presidente provinciale dell’ArciCaccia, respinge al mittente le accuse.
«I cacciatori coinvolti negli incendi? Sì, per prevenirli e spegnerli. In questa estate caratterizzata da roghi e incendi non credo ci sia squadra della Protezione Civile che non veda al suo interno almeno un cacciatore, oltre alle Guardie volontarie e ai soci delle diverse Associazioni venatorie. Senza contare che la diminuzione degli incendi nelle zone abitualmente frequentate dai cacciatori è stata riconosciuta qualche tempo fa anche dal Corpo Forestale dello Stato, dimostrando così il fondamentale ruolo di presidio sul territorio e difesa dell’ambiente che la nostra attività riveste. Alla luce di tutto questo, è ancora più forte lo sdegno e la rabbia provata, quando con faciloneria e magari un pizzico di malafede, sentiamo indicare i cacciatori fra gli autori di questi ignobili gesti. Lo hanno fatto in questi ultimi giorni svariati organi di stampa, in particolare Studio aperto, il telegiornale di Italia Uno di venerdì scorso, e il quotidiano “La Repubblica” con un articolo pubblicato lo stesso giorno. Insomma, ancora una volta i cacciatori diventano facili capri espiatori di un fenomeno che se li vede protagonisti è piuttosto dall’altra parte della barricata: dalla parte cioè di quelli che piromani, bracconieri e sfruttatori dell’ambiente li combattono e che da tutto questo escono solo danneggiati, nella sostanza e nell’immagine, al punto da pensare di costituirsi parte civile. Ma si sa, generalizzare e dare addosso all’untore è sempre più facile che informarsi meglio e andare contro le convinzioni sbagliate della società. Le stesse che magari si è contribuito a creare».
E se le argomentazioni del presidente dell’ArciCaccia non bastessero, forse è opportuno ricordare che sulle aree percorse dal fuoco è vietata l’attività venatoria. A che scopo, dunque, i cacciatori dovrebbero appicare il fuoco? Per vedersi sottratte aree sulle quali praticare la caccia? Un ragionamento che non sta in piedi alla luce della più elementare logica. Gli ambientalisti fanatici, però, spalleggiati da parte della stampa, preferiscono sparare ad alzo zero sui cacciatori, così, per partito preso, correndo anche il rischio, come spesso accade, di dire sciocchezze. E guarda caso queste polemiche arrivano sempre a ridosso dell’apertura della stagione venatoria.  
Francesco Bottone

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