venerdì 13 luglio 2012

Cncn – Face: autogol Brambilla, grazie ai cacciatori 215 milioni allo Stato


venerdì 13 luglio 2012

Dati errati quelli portati dall'On. Brambilla nella sua interrogazione parlamentare: il ristorno delle cospicue risorse che la pubblica amministrazione incassa grazie ai cacciatori (ben 215 milioni di euro l'anno di concessioni governative), ammonta a poco più di due milioni, che vengono impiegati per la gestione e la programmazione faunistico – ambientale, a vantaggio di tutta la società. A dirlo è un comunicato di Cncn e Face Italia, che evidenzia come “la somma che l’on. Brambilla ha inserito nella lista dei contributi pubblici è semplicemente un ristorno dunque di una parte - minima - di quanto versato dal mondo venatorio. E’ quindi errato e fuorviante parlare di “contributi pubblici” in quanto non arrivano dalle casse generali dello Stato, ma unicamente dai contributi versati dai soli cacciatori e non sono quindi sottratti alla collettività in favore di una parte di essa”.

Nel dettaglio, Cncn e Face spiegano che “la tassa di Concessione Governativa annuale è pari a 173,16 euro, comprensiva dell’addizionale di 5,16 euro sulla quale è “inciampata” l’on. Brambilla. Calcolando che in Italia ci sono circa 850 mila cacciatori stimati, il netto in entrata delle casse statali è di 147 milioni di euro ai quali vanno ad aggiungersi le tasse regionali, mediamente attorno agli 80 euro, che incrementano ancora il contributo che i cittadini cacciatori versano in favore del sistema Paese. Se a questi 215 milioni di euro circa di sola tassazione si aggiungono i 61 milioni di IVA movimentata direttamente dal settore armiero sportivo e civile* (per la quasi totalità composto dal mercato venatorio) si arriva a poco meno di 300 milioni di euro di entrate per lo Stato”. 

Le associazioni non vivono né sopravvivono, come l’onorevole vorrebbe far credere, di questi contributi,  - sottolineano i rappresentanti del mondo venatorio italiano - ma di quanto ogni tesserato versa quando decide di aderire all’Associazione dalla quale vuole farsi rappresentare. E allo stesso modo, dei contributi dei soli cacciatori vivono gli Atc, Istituti previsti dallo Stato per gestire e programmare la caccia.

"A questo punto - dicono  Cncn e Face Italia - allora, siamo noi a chiedere all’on. Brambilla e al neo Ministro dell’Economia Grilli - al quale auguriamo un buon lavoro – di spiegarci due cose:

1 – dove vanno a finire i contributi versati in concessioni governative e regionali dai cacciatori, per quali attività vengono spesi, da chi e con quale metodo visto che non sono indirizzati ai fini previsti dalla legge;

2 – quanti contributi pubblici, pagati da tutti i cittadini, ogni anno vengono erogati alle associazioni animaliste/ambientaliste, se ne esiste un registro e come ci si iscrive, quali attività sono richieste a tali associazioni per poter accedere ai contributi e se queste devono presentare rendicontazioni delle loro attività.

Infine Face Italia e Cncn ricordano che la spesa totale sostenuta ogni anno dai cacciatori ammonta a 3 miliardi e 200 milioni di euro per decine di migliaia di posti di lavoro. "Chi pensa di poter fare a meno di queste cifre - dicono nella nota -  al di là dell’aspetto ideologico sul quale ci sarebbe molto da dire, sbaglia nel fare i conti".

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