Berlato: vergognosa campagna animalista sul consumo di pescegiovedì 14 giugno 2012 | |
L'ultima campagna shoc scelta dalla nota organizzazione animalista PETA contro il consumo di pesce paragona senza troppi problemi la violenza sulle donne a quella esercitata sui pesci, mostrando grida di donne alternate al boccheggiare di un pesce tolto dall'acqua.
Per
Sergio Berlato, Deputato al Parlamento europeo e Coordinatore del
Popolo della Libertà a Vicenza, l'intera operazione è tipica di un modo
di ragionare estremista, "che pone sullo stesso piano la vita di un pesce e quella di un essere umano", ma questa volta, aggiunge, "hanno davvero esagerato”. La
violenza sulle donne è un dramma che ogni persona di buon senso si
guarderebbe bene da utilizzare in maniera strumentale – continua Berlato
– e tantomeno lo utilizzerebbe come argomento per una campagna contro
il consumo di pesce. Evidentemente il buon senso gli animalisti sembrano
averlo smarrito”. "Chiedo che questa campagna volgare ed indecente – conclude Berlato - venga immediatamente ritirata perché risulta gravemente offensiva nei
confronti di tutti gli esseri umani che quotidianamente nel mondo
subiscono violenze. Se ci mettessimo nei panni di chi subisce o ha
subito delle gravi violenze ci renderemmo conto che non è crudele il
consumo di pesce bensì è crudele chi, utilizzando questo spot, paragona
le sofferenze di donne, bambini ed anziani a quelle di un pesce in una
cucina”.
Questa volta, aggiungiamo noi, gli animalisti devono aver fatto un gran autogol: se non altro utilizzando la frase "alcune urla non possono essere sentite" riferita al pesce che boccheggia sul banco di uno chef intento a sminuzzare verdure con un coltellaccio da cucina, avranno senz'altro fatto riflettere chiunque sulle indicibili silenziose sofferenze subite dai vegetali, affettati senza pietà mentre nei loro gambi scorre ancora linfa vitale... |
Questo blog e per tutti quelli che vivono pienamente il profondo rapporto con la natura. Faremo di questo spazio un laboratorio d’idee, di scambio di esperienze, parleremo e mostreremo le nostre attività promuovendo il pensiero che andare a pesca e a caccia non significa solo catturare o uccidere le prede, ma che le persone che hanno la vera passione per questi sport lavorano e s’impegnano anche per salvaguardare equilibri e ambienti con cui amano essere a contatto. Angelo Pessolano
giovedì 14 giugno 2012
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