Caccia: Piemonte, approvato il Calendario Venatorio 2012-13
Ancora
in clima di polemica per l’ormai annullato referendum sulla caccia in
Piemonte nella giornata di ieri la Giunta Regionale piemontese ha
approvato il nuovo Calendario Venatorio per la Stagione Venatoria
2012/2013.
Tra le novità l’aumento del
numero di capi abbattibili per alcune specie che in genere quando in
sovrannumero provocano gravi danni tra cui il cinghiale, la mini-lepre,
la ghiandaia, la gazza e la cornacchia sia grigia che nera; delineati
inoltre, in base ai precedenti censimenti effettuati, i piani di
prelievo selettivo per il capriolo.
L'assessore regionale all'Agricoltura, Claudio
Sacchetto, ha così commentato la questione, “In attesa di una nuova
Legge Regionale venatoria, alla quale lavoreremo con intensità affinché
si possa raggiungere il traguardo di una normativa moderna in linea con
quella delle Regioni limitrofe, è stato approvato in mattinata il nuovo
calendario venatorio per la prossima stagione.
Proseguendo
l’assessore ha poi aggiunto “La legge 157/1992, nel rispetto delle
direttive statali ed europee, consente un maggior raggio d'azione, in
particolar modo per quanto concerne quelle specie che, in sovrannumero,
arrecano pesanti danni alle colture agricole, senza contare poi il
pericolo sulle strade dovute ai numerosi attraversamenti, soprattutto
nelle ore notturne.
Infine ha concluso Sacchetto,
“Ogni scelta è stata approfonditamente ponderata con il fine di
introdurre una normativa in grado di regolamentare in modo equilibrato
la gestione faunistica. I cacciatori, lo ribadisco ancora una volta,
sono persone perbene che, attenendosi alle regole, contribuiranno
attivamente alla conservazione dell’ambiente, rendendo servizio alla
comunità”.
Non potevano ovviamente mancare le
polemiche in merito alle quali ha dato voce il consigliere regionale
Eleonora Artesio, che ha così attaccato, “La Giunta e l'assessore
Sacchetto non hanno tenuto minimamente in considerazione le richieste
del Comitato referendario ma hanno disatteso i contenuti dell'accordo
nella maggioranza di centrodestra che ha consentito di aggirare il
referendum”.
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