Questo blog e per tutti quelli che vivono pienamente il profondo rapporto con la natura. Faremo di questo spazio un laboratorio d’idee, di scambio di esperienze, parleremo e mostreremo le nostre attività promuovendo il pensiero che andare a pesca e a caccia non significa solo catturare o uccidere le prede, ma che le persone che hanno la vera passione per questi sport lavorano e s’impegnano anche per salvaguardare equilibri e ambienti con cui amano essere a contatto. Angelo Pessolano
lunedì 23 aprile 2012
PER LA REDAZIONE DEL CALENDARIO VENATORIO...COSA E' IMPORTANTE TENERE BENE IN TESTA AL FINE DI INDIVIDUARE LE DATE PER LE APERTURE E CHIUSURE NELLE QUALI E' POSSIBILE ESERCITARE L'ATTIVITA' VENATORIA....IN PARTICOLARE CON RIFERIMENTO ALLA SPECIE BECCACCIA E AI MIGRATORI IN GENERE.....PUR CONDIVIDENDO APPIENO LA POSSIBILITA' GIA' AVVENUTA NELLA SCORSA STAGIONE VENATORIA DI PROLUNGAMENTO DELL'ATTIVITA' VENATORIA ALLA SPECIE COLOMBACCIO SINO ALLA PRIMA DECADE DI FEBBRAIO
L’articolo 18 della l. 157/1992 e successive modifiche, al comma 1,
stabilisce i termini (terza domenica di settembre – 31 gennaio) entro i
quali è possibile esercitare l’attività venatoria, associando a quattro
gruppi di specie cacciabili i rispettivi periodi di caccia. Lo
stesso articolo, al comma 2, attribuisce alle Regioni il potere di
modificare i suddetti periodi attraverso l’anticipazione o la
posticipazione rispettivamente dell’apertura e della chiusura della
stagione venatoria, fermo restando che i “….. termini devono essere
comunque contenuti tra il 1° settembre ed il 31 gennaio dell’anno nel
rispetto dell’arco temporale massimo indicato ….” per le singole
specie. Il comma 1- bis dell’art. 18 della legge 157/1992 e
successive modifiche, per effetto delle modifiche introdotte dall’art.
42 della l. 96/2010, stabilisce che l’esercizio venatorio “…. è vietato,
per ogni singola specie: a) durante il ritorno al luogo di
nidificazione; b) durante il periodo della nidificazione e le fasi della
riproduzione e della dipendenza degli uccelli.”. I predetti
periodi di caccia, anche dopo l’espresso recepimento della direttiva
2009/147/CE, per effetto delle modifiche introdotte all’art. 18 della l.
157/1992 dall’art. 42 della legge 96/2010, non sono stati modificati
dal legislatore statale in quanto evidentemente ritenuti conformi alle
previsioni della stessa direttiva 2009/147/CE.L’Istituto superiore per
la protezione e la ricerca ambientale (ISPRA) nella “Guida per la
stesura dei calendari venatori ai sensi della legge 157/1992, così come
modificata dalla legge comunitaria 2009, art. 42” chiarisce che, a
prescindere dall’inizio dei movimenti di risalita verso i luoghi di
nidificazione, la “… la caccia agli uccelli migratori dovrebbe terminare
alla metà della stagione invernale”, esiste evidentemente un certo
margine di discrezionalità nel definire una data corrispondente alla
metà dell’inverno, ma la scelta della parte finale del mese di
gennaio appare ancora oggi un compromesso accettabile e
questo limite è stato suggerito dall’Istituto Nazionale per la Fauna
Selvatica (oggi ISPRA) al legislatore nazionale in occasione della
stesura della legge n. 157/92.” Il calendario venatorio è, ai
sensi dell’art. 18, comma 4 della legge 157/1992 e successive modifiche,
una competenza delle Regioni, che lo emanano quindi nel rispetto dei
periodi di caccia di cui sopra. La direttiva 2009/147/CE, così
come in precedenza la direttiva 79/409/CEE, non indica date precise in
merito alla stagione di caccia ma, lasciando agli Stati membri
dell’Unione la definizione dei calendari venatori, si limita a stabilire
che gli uccelli selvatici non possano essere cacciati durante la
stagione riproduttiva e di dipendenza dei giovani dai genitori e,
limitatamente agli uccelli migratori, durante il ritorno ai luoghi di
nidificazione (migrazione prenuziale o primaverile o “ripasso”).
Il documento Ornis KC e la Guida Interpretativa della direttiva
2009/147/CE sono i riferimenti tecnici per la corretta applicazione
della direttiva negli Stati Membri pur non rientrando nell’ordinamento
giuridico nazionale e comunitario.
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