lunedì 23 aprile 2012

Piemonte: Referendum, fomalizzato il comitato per il No

Referendum Piemonte, formalizzato il Comitato per il No al Referendum
Nel corso degli ultimi mesi tutte le associazioni venatorie, sportive e di categoria del mondo armiero si sono prodigate a vari livelli in modo autonomo, ma con il comune scopo di far prevalere il buon senso e trovare assieme alle Istituzioni regionali una soluzione che consentisse di evitare una consultazione referendaria inutile, anacronistica ed estremamente dispendiosa.
Vista l’inutilità degli sforzi compiuti, le stesse parti, pur non abbandonando la speranza di una soluzione politica, hanno deciso in seguito a un incontro avvenuto in occasione di Exa, di formalizzare la nascita di un comitato unitario per meglio operare in modo coordinato con lo scopo di fornire le giuste informazioni e scongiurare il rischio di eventuali scelte inutilmente penalizzanti per i cittadini piemontesi che scaturirebbero dal referendum del 3 giugno, invitando i cittadini a disertare le urne.
L’astensione nel caso dei referendum vale infatti come una espressione di voto!
Ad oggi fanno parte del Comitato per il no al referendum piemontese le associazioni venatorie Federazione Italiana della Caccia; Enalcaccia; Libera caccia; AnuuMigratoristi; Arcicaccia; Italcaccia; il CIC; le associazioni di categoria CNCN, Assoarmieri e ConArmi, le federazioni sportive FITAV e FIDASC.
Il Comitato per il no al Referendum
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L’astensione nel caso dei referendum vale come una espressione di voto!
Il referendum sulla caccia in Piemonte che si terrà il prossimo 3 giugno sarà solo un inutile spreco di soldi pubblici che andrà a colpire ancora una volta le tasche di tutti i cittadini.
Non serve, NON lo voto!
• Non andare a votare e fai sapere a quante più persone possibile come stanno veramente le cose, ovvero
quanto questa consultazione sia ideologicamente viziata e storicamente superata oltre che dannosa per tutti
i cittadini piemontesi.
• Non andare a votare ad un referendum inutile, costoso, frutto di motivazioni ideologiche, di compromesso
politico e che non risponde a nessuna reale preoccupazione ambientale.
• Non andare a votare e indica così la strada delle scelte coraggiose al posto della speculazione ideologica
agli amministratori e ai politicanti mascherati da ambientalisti
Questo referendum è inutile e dannoso perché:
• È vecchio di 25 anni e ha già nella attuale legge sulla caccia le risposte ai suoi quesiti
• Non porterà alcun vantaggio reale alla fauna selvatica
• È uno spreco! Il costo del referendum e i mancati introiti dovuti a una riduzione dell’attività venatoria equivalgono
a quanto la Regione Piemonte ha previsto di investire per arginare il dissesto del territorio
• Vuole cambiare una parte delle regole creando solo ulteriori problemi di interpretazione e complicando la
gestione della fauna e dell’ambiente
• Darà un ulteriore duro colpo alle tante famiglie che vivono di caccia e del suo indotto, con riflessi pesanti
sull’occupazione e l’economia regionale
• Finora con le tasse dei cacciatori il Piemonte ha avuto una disponibilità economica importante per gli interventi
sul territorio a favore di tutta la collettività e per evitare altre catastro ambientali.
Abbiamo cercato con tutti i mezzi di far prevalere presso le Istituzioni regionali la ragionevolezza, ma non
siamo stati ascoltati. Ora scongiuriamo scelte inutilmente penalizzanti per i cittadini piemontesi facendo
fallire la consultazione.
Adesso fai sentire anche tu la tua voce: NON SERVE, NON LO VOTO!

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