sabato 21 aprile 2012

Cota: "Aboliamo la legge sulla caccia
così salta il referendum del 3 giugno"

Il presidente punta a un escamotage per evitare l'appuntamento con le urne: "Con la crisi che c'è, spendere oltre venti milioni è semplicemente una follia". Ma per il Pd l'ipotesi sarebbe "un colpo di mano inaccettabile". Lunedì un altro tentativo per evitare il voto

di SARA STRIPPOLI
Al termine di una giornata difficile e una riunione di capigruppo terminata con un mancato accordo e il secco No della giunta ai quesiti referendari, sulla caccia Roberto Cota taglia corto e ripropone la via dell'abrogazione della legge: "Con la crisi che c'è, con tutti i problemi che abbiamo, spendere oltre venti milioni di euro per un referendum è semplicemente una follia". L'unico modo per evitarlo è l'abrogazione, insiste il governatore: "La giunta intende portare avanti questa soluzione impegnandosi ad approvare subito dopo una legge nuova". Per il capogruppo del Pd Aldo Reschigna l'ipotesi proposta dal governatore sarebbe un colpo di mano inaccettabile: "Questa soluzione richiede comunque un emendamento alla legge finanziaria e quello che riteniamo insostenibile è che alla fine l'abrogazione porterebbe a far entrare in vigore la legge nazionale che è più permissiva di quella regionale che si vorrebbe abrogare". Il gruppo del Pd ritiene che ci sia ancora qualche carta da giocare: "Crediamo ci possa essere una soluzione che non rappresenti una scorciatoia. ci sono alcuen tracce sulle quali stiamo lavorando", dice ancora Reschigna. Al termine della riunione dei capigruppo, il presidente del Consiglio regionale Valerio Cattaneo ha tenuto infatti aperto uno spiraglio e concesso un rinvio per lunedì. La linea seguita ieri in extremis dai Democratici era che si ritirassero le quattro proposte attualmente depositate da Pdl e Lega, Idv, Pd e Verdi Verdi, per mettere a punto un nuovo testo condiviso,che rendesse inutile la consultazione accogliendo le richieste dei referendari. Per Andrea Stara di Insieme per Bresso, la colpa ricade tutta sulla giunta Cota: "La possibilità di risparmiare i 22 milioni di euro c'era e le responsabilità sono tutte di piazza Castello. Ancora oggi hanno confermato di non voler recepire i quesiti referendari nell'attuale legge regionali. Dopo tre mesi in cui la giunta non solo non ha recepito ma approvato emendamenti peggiorativi, la volontà mi pare chiara, non rimane che andare a votare". Nel prossimo Consiglio, aggiunge Stara, si voterà un ordine del giorno che chiede di portare al voto la legge che recepisce i quesiti del referendum "Vedremo se la maggioranza li voterà". Per Sel, la capigruppo Monica Cerutti ribadisce che per il suo partito la via maestra per salvare gli oltre venti milioni da spendere per organizzare il referendum resta l'accoglimento dei quesiti referendari: "Non c'è nessun'altra soluzione democratica",

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