lunedì 27 febbraio 2012

A PROPOSITO DI REFERENDUM POPOLARE IN PIEMONTE PER L'ABOLIZIONE DELLA CACCIA NELLA REGIONE DA BIG HUNTER PUBBLICHIAMO UN'ARTICOLO TUTTO DA LEGGERE.....


News Caccia



Referendum caccia: in Svizzera è stato respinto dalla popolazione




Caccia Svizzera ReferendumNella vicina Svizzera si sa, spesso e volentieri i cittadini sono chiamati a dire la loro sulle questioni più discusse attraverso il referendum popolare. E' successo recentemente anche sulla questione "caccia", visto che il 27 novembre 2011 il popolo del Cantone Argovia (Aargau) è stato chiamato a decidere se abolire o meno la caccia in battuta.

Il risultato è stato schiacciante: il 67,4% delle persone (più di 103 mila votanti) ha votato contro rigettando la richiesta degli esponenti animalisti. La popolazione cantonale ha scelto quindi di dare il proprio sostegno al mondo venatorio, probabilmente riconoscendo ai cacciatori la validità delle loro argomentazioni. Come si legge sul sito dell'Associazione venatoria elvetica (Aargauischer Jagdschutzverein), la quale spiega che  "durante la campagna referendaria abbiamo sempre sentito un forte sostegno da parte della popolazione".
Forse, oltre che sperare che la gente non vada a votare il 3 giugno, i cacciatori piemontesi dovrebbero fare tutto ciò che è nelle loro possibilità per farsi conoscere meglio dai loro concittadini. 

3 commenti:

  1. gli svizzeri sono un popolo che usa la testa in maniera corretta e cosciente non come certi anti caccia italiani che portano la testa solo per dividere le orecchie..ahahahahaha-

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  2. News Caccia
    Cota: evitare il referendum sulla caccia per risparmiare 20 milioni di euro

    lunedì 27 febbraio 2012
    "Spero vivamente che il Consiglio Regionale approvi una legge che consenta di non effettuare i referendum". Con queste parole il presidente della Regione Piemonte, Roberto Cota, è intervenuto sulla controversa questione del referendum sulla caccia.

    Il motivo della chiara opposizione ai quesiti sulla caccia è prettamente di natura economica. "In un momento come questo - sottolinea - spendere circa 20 milioni di euro a causa dell’assurda fine giudiziaria di una vicenda nata il lontano 13 aprile del 1987, non ha alcun senso. I soldi risparmiati potrebbero essere destinati alle politiche socioassistenziali e alle politiche del lavoro".

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  3. BRAVO COTA.....GLI SPRECHI IN QUESTO PERIODO SONO ASSURDI.... MA SAREBBE BELLO CHE SE PERDESSERO IL REFERENDUM LE ASSOCIAZIONI CHE LO HANNO PROMOSSO NE PAGASSERO LE SPESE...ANCHE A RATE.....

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