HANNO SALVATO LO STIPENDIO AI PRESIDENTI DEI PARCHI
E DICONO DI AVER SALVATO I PARCHI!
E DICONO DI AVER SALVATO I PARCHI!
Questo è l’ambientalismo italiano: tutto meno che conservazionista!
Forse
qualcuno stenterà a crederlo, ma è proprio così: l’ex Ministro Tremonti
aveva tagliato lo stipendio ai Presidenti dei Parchi Nazionali perché
riteneva, noi crediamo giustamente, che queste cariche fossero e siano
da intendersi quasi onorifiche; l’attuale Ministro Cini con l’appoggio
di alcune associazioni ambientaliste (certamente quello del WWF) ha
ribaltato la decisione nel decreto Milleproroghe, che ha abrogato tale
divieto almeno fino al 1 gennaio 2013 (ma sicuramente prima di quella
data il provvedimento di veto sarà definitivamente abrogato o il diritto
riprorogato).
Ora, perché la nostra opposizione? Semplice. Innanzi tutto i comunicati di “vittoria” diffusi dalle agenzie di stampa, tutto ci dicono meno quanto sia l’ammontare di tali stipendi (e già ciò, e le stesse lamentele dei Presidenti, la dicono lunga!). Ci fanno anzi credere che grazie ad essi si “siano salvati i Parchi”, come se i Parchi non potessero funzionare senza lo stipendio di persone, quasi tutte (o forse proprio tutte) funzionari pubblici in pensione o politici trombati che godono di laute pensioni o comunque laute pubbliche prebende, per cui nessun bisogno avrebbero di stipendi per le loro cariche presidenziali. Tanto più che oltre agli stipendi tutte queste persone godono (giustamente in questo caso) anche di rimborsi spese per tutte le loro iniziativa, dagli spostamenti per viaggi di missione e per i soggiorni ad ogni altra spesa che debbano sostenere ai fini delle loro presidenze.
I Parchi Nazionali sono in crisi per mancanza di fondi da utilizzare per la conservazione dei loro territori, della loro fauna, dei loro ambienti, delle loro montagne e delle loro foreste; invece si è pensato agli stipendi dei Presidenti dei tanti inutili enti che provvedono alla loro gestione (perché sarebbe meno costoso avere un unico Servizio Parchi statale come avviene in quasi tutto il resto del mondo, anziché tanti enti politicizzati conseguenti ad una legge sbagliata che istituisce Parchi con metodi di fatto impositivi, lesivi di troppi diritti e forse anche antidemocratici)!
Come il dire reso famoso dall’ex Presidente Oscar Luigi Scalfaro, noi non ci stiamo! I Parchi Nazionali hanno bisogno di budget vincolati ad essere utilizzati per l’indennizzo dei danni della fauna ad allevatori e pastori, per l’acquisto ed affitto di boschi e montagne o per rimborsi per indennizzi a Comuni e proprietari privati per mancati redditi conseguenti ai vincoli. Così si salvano i Parchi Nazionali, non pagando stipendi anche ai loro Presidenti, oltre a quelli di tutti i loro dipendenti; stipendi che divorano forse l’ottanta e più per cento dei loro budget. Per non dire dei folli progetti di alcuni Parchi per potenziare il turismo ma danneggiando i valori paesaggistici e ambientali degli stessi Parchi! Altro che eredità da lasciare a posteri come sta scritto nella legge americana: da noi, business da sfruttare subito per politici e loro amici appaltatori!
Da un governo “Monti” ci aspettavamo di meglio di quanto già non fece il Ministro Tremonti. E’ la natura che ha bisogno di soldi, non chi la natura gestisce e per gestirla gode di lauti stipendi!
Murialdo, Febbraio 2012
Ora, perché la nostra opposizione? Semplice. Innanzi tutto i comunicati di “vittoria” diffusi dalle agenzie di stampa, tutto ci dicono meno quanto sia l’ammontare di tali stipendi (e già ciò, e le stesse lamentele dei Presidenti, la dicono lunga!). Ci fanno anzi credere che grazie ad essi si “siano salvati i Parchi”, come se i Parchi non potessero funzionare senza lo stipendio di persone, quasi tutte (o forse proprio tutte) funzionari pubblici in pensione o politici trombati che godono di laute pensioni o comunque laute pubbliche prebende, per cui nessun bisogno avrebbero di stipendi per le loro cariche presidenziali. Tanto più che oltre agli stipendi tutte queste persone godono (giustamente in questo caso) anche di rimborsi spese per tutte le loro iniziativa, dagli spostamenti per viaggi di missione e per i soggiorni ad ogni altra spesa che debbano sostenere ai fini delle loro presidenze.
I Parchi Nazionali sono in crisi per mancanza di fondi da utilizzare per la conservazione dei loro territori, della loro fauna, dei loro ambienti, delle loro montagne e delle loro foreste; invece si è pensato agli stipendi dei Presidenti dei tanti inutili enti che provvedono alla loro gestione (perché sarebbe meno costoso avere un unico Servizio Parchi statale come avviene in quasi tutto il resto del mondo, anziché tanti enti politicizzati conseguenti ad una legge sbagliata che istituisce Parchi con metodi di fatto impositivi, lesivi di troppi diritti e forse anche antidemocratici)!
Come il dire reso famoso dall’ex Presidente Oscar Luigi Scalfaro, noi non ci stiamo! I Parchi Nazionali hanno bisogno di budget vincolati ad essere utilizzati per l’indennizzo dei danni della fauna ad allevatori e pastori, per l’acquisto ed affitto di boschi e montagne o per rimborsi per indennizzi a Comuni e proprietari privati per mancati redditi conseguenti ai vincoli. Così si salvano i Parchi Nazionali, non pagando stipendi anche ai loro Presidenti, oltre a quelli di tutti i loro dipendenti; stipendi che divorano forse l’ottanta e più per cento dei loro budget. Per non dire dei folli progetti di alcuni Parchi per potenziare il turismo ma danneggiando i valori paesaggistici e ambientali degli stessi Parchi! Altro che eredità da lasciare a posteri come sta scritto nella legge americana: da noi, business da sfruttare subito per politici e loro amici appaltatori!
Da un governo “Monti” ci aspettavamo di meglio di quanto già non fece il Ministro Tremonti. E’ la natura che ha bisogno di soldi, non chi la natura gestisce e per gestirla gode di lauti stipendi!
Murialdo, Febbraio 2012
IL SEGRETARIO GENERALE
Franco Zunino
Franco Zunino
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