Cinghiali, Di Pietro: “Prima il piano faunistico, poi gli abbattimenti”
Il consigliere regionale delegato alla Caccia del Molise risponde alle questioni poste dalla nostra testata giornalistica
Il Consigliere regionale del Molise e capogruppo de “Il Molise di Tutti”, delegato alla Caccia, Cristiano Di Pietro, risponde pubblicamente alle domande poste dalla nostra testata in merito alla gestione della cosiddetta emergenza cinghiali.
“Fermo restando il diritto di ciascuno ad esprimere la propria opinione, riteniamo la questione più complessa di quella descritta dal signor Francesco Bottone, caporedattore dell’Eco.
Nonostante “copiare” le pratiche messe in campo da altri possa sembrare a volte la strada più ovvia e semplice, il compito di un amministratore è quello ditrovare soluzioni definitive, durature nel tempo e nel rispetto di tutti, costruendo e normando un percorso reale fatto non solo di provvedimenti estemporanei, ma anche nel rispetto delle leggi vigenti. In qualità di Consigliere Regionale delegato alla caccia e unitamente alla struttura che si occupa di regolamentare il settore, come ampiamente ribadito in altre occasioni, stiamo cercando di risanare un comparto lasciato all’abbandono per oltre un decennio e nel farlo, stiamo partendo dalle fondamenta. Il piano faunistico venatorio, che nella nostra regione manca, entro quest’anno sarà realtà e successivamente lavoreremo alla costituzione dell’osservatorio faunistico. Una volta dotata la regione degli strumenti necessari che ne giustifichino i numeri rispetto alle statistiche fatte dagli organismi nazionali, potremo adottare provvedimenti
che vadano nella direzione del contenimento degli ungulati.
Del resto, già lo scorso anno ho sollevato e posto l’accento sulla problematica del numero spropositato di cinghiali e dei numerosi danni causati all’agricoltura, interessando le prefetture di Campobasso e Isernia. È un problema che intendiamo
risolvere al più presto, ma con strumenti idonei alla nostra realtà senza il bisogno di copiare da nessuno, e ripeto rispettando la legge”.
“Fermo restando il diritto di ciascuno ad esprimere la propria opinione, riteniamo la questione più complessa di quella descritta dal signor Francesco Bottone, caporedattore dell’Eco.
Nonostante “copiare” le pratiche messe in campo da altri possa sembrare a volte la strada più ovvia e semplice, il compito di un amministratore è quello ditrovare soluzioni definitive, durature nel tempo e nel rispetto di tutti, costruendo e normando un percorso reale fatto non solo di provvedimenti estemporanei, ma anche nel rispetto delle leggi vigenti. In qualità di Consigliere Regionale delegato alla caccia e unitamente alla struttura che si occupa di regolamentare il settore, come ampiamente ribadito in altre occasioni, stiamo cercando di risanare un comparto lasciato all’abbandono per oltre un decennio e nel farlo, stiamo partendo dalle fondamenta. Il piano faunistico venatorio, che nella nostra regione manca, entro quest’anno sarà realtà e successivamente lavoreremo alla costituzione dell’osservatorio faunistico. Una volta dotata la regione degli strumenti necessari che ne giustifichino i numeri rispetto alle statistiche fatte dagli organismi nazionali, potremo adottare provvedimenti
che vadano nella direzione del contenimento degli ungulati.
Del resto, già lo scorso anno ho sollevato e posto l’accento sulla problematica del numero spropositato di cinghiali e dei numerosi danni causati all’agricoltura, interessando le prefetture di Campobasso e Isernia. È un problema che intendiamo
risolvere al più presto, ma con strumenti idonei alla nostra realtà senza il bisogno di copiare da nessuno, e ripeto rispettando la legge”.
Cristiano Di Pietro
Consigliere Regionale
Delega caccia
Consigliere Regionale
Delega caccia
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