La strana storia della proroga sino all’8/2 annunciata ma non
ancora deliberata dalla Giunta
Il WWF denuncia: “Caccia prolungata? Sì, no, forse... In Abruzzo
domina il caos”
Con i corpi di Polizia provinciale in dismissione i controlli
sono ormai quasi inesistenti: chi assicura che si sparerà davvero solo ai
colombacci?
Su richiesta dalle Province di Chieti e di Pescara, la Giunta
regionale d’Abruzzo avrebbe deliberato l’estensione della caccia fino all’ 8
febbraio per la specie colombaccio.
Usiamo il verbo al condizionale perché la proroga viene
annunciata dall’Assessorato competente sul sito istituzionale, ma alcuni organi
di stampa rivelano invece che in realtà la delibera non risulta ad oggi
approvata. La caccia rimane quindi chiusa al 31 gennaio, come indicato dal
calendario venatorio. “Un caos completo – sottolinea il coordinatore regionale
delle guardie volontarie WWF Claudio Allegrino - che potrà indurre molti
cacciatori, anche in buona fede, a svolgere la loro attività in una situazione
di piena illegalità”.
Aggiunge Luciano Di Tizio, delegato Abruzzo del WWF Italia: “Ad
aggravare questa assurda situazione c’è il fatto che la Regione non si
preoccupa affatto della vigilanza ambientale oramai scomparsa dopo lo
smantellamento delle Province e con esse dei corpi di Polizia provinciale che
operavano nel territorio occupandosi soprattutto di vigilanza venatoria. Un
problema mai seriamente affrontato dal governo regionale che trova invece tempo
ed energie per soddisfare i soliti incomprensibili interessi dei cacciatori”.
Anche a inizio febbraio i nostri boschi e le nostre campagne
saranno dunque costrette a sopportare l’impatto delle migliaia di cacciatori
abruzzesi con conseguenze sicuramente non benefiche per la fauna e l’ambiente.
E al danno del prolungamento sino all’8 febbraio della caccia si aggiunge anche
la beffa dei controlli inesistenti. Chi controllerà che i cacciatori uccidano
solo colombacci e non altre specie protette?
WWF Italia Onlus, Abruzzo
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