Azienda agrituristico-venatoria "Valle Santa Barbara", revocate le autorizzazioni
CASTIGLIONE MESSER MARINO - Doccia fredda, anzi gelata, per i gestori
dell'azienda agrituristico-venatoria "Valle Santa Barbara" di
Castiglione Messer Marino.
La Provincia, con un provvedimento firmato dall'ingegner Giancarlo Moca, dirigente del settimo settore, ha revocato l'autorizzazione all'esercizio delle attività venatorie all'interno dell'azienda, anche nelle zone di addestramento cani ricadenti all'interno del perimetro dell'azienda stessa.
Sul documento a firma di Moca, datato 19 settembre, non si fa alcun riferimento alle motivazioni che hanno determinato la revoca delle autorizzazioni. Nel recente passato la nuova gestione dell'azienda è stata al centro delle polemiche per via, pare, di un'errata tabellazione che comportò, di fatto, un'estensione del territorio ricadente all'interno del perimetro dell'azienda. Tradotto significa meno territorio libero per i cacciatori. Dalle prime indiscrezioni circolate sembra che sulla decisione dei dirigenti della Provincia abbiano pesato i numerosi esposti presentati da associazioni venatorie e singoli cacciatori relativi a presunti abusi, tutti ovviamente da verificare, come ad esempio l'attività di prelievo del cinghiale da altana previa pasturazione. E sempre secondo le prime voci circolate pare ci siano stati dei ritardi nel pagamento delle concessioni dovute.
Con molta probabilità i gestori della riserva opporranno ricorso alla revoca autorizzativa, ad oggi però, stando così le cose, tutti i territori dell'azienda venatoria di Castiglione tornano nella disponibilità dell'Atc e dunque sono di libero accesso a tutti i cacciatori.
Un provvedimento, quello appena varato dalla Provincia, salutato con soddisfazione da molti cacciatori di zona. Nei mesi scorsi alcuni appassionati dell'attività venatoria residenti nei centri dell'Alto Vastese raccolsero anche numerose firme contro l'anomala tabellazione operata dai nuovi gestori dell'azienda.
La Provincia, con un provvedimento firmato dall'ingegner Giancarlo Moca, dirigente del settimo settore, ha revocato l'autorizzazione all'esercizio delle attività venatorie all'interno dell'azienda, anche nelle zone di addestramento cani ricadenti all'interno del perimetro dell'azienda stessa.
Sul documento a firma di Moca, datato 19 settembre, non si fa alcun riferimento alle motivazioni che hanno determinato la revoca delle autorizzazioni. Nel recente passato la nuova gestione dell'azienda è stata al centro delle polemiche per via, pare, di un'errata tabellazione che comportò, di fatto, un'estensione del territorio ricadente all'interno del perimetro dell'azienda. Tradotto significa meno territorio libero per i cacciatori. Dalle prime indiscrezioni circolate sembra che sulla decisione dei dirigenti della Provincia abbiano pesato i numerosi esposti presentati da associazioni venatorie e singoli cacciatori relativi a presunti abusi, tutti ovviamente da verificare, come ad esempio l'attività di prelievo del cinghiale da altana previa pasturazione. E sempre secondo le prime voci circolate pare ci siano stati dei ritardi nel pagamento delle concessioni dovute.
Con molta probabilità i gestori della riserva opporranno ricorso alla revoca autorizzativa, ad oggi però, stando così le cose, tutti i territori dell'azienda venatoria di Castiglione tornano nella disponibilità dell'Atc e dunque sono di libero accesso a tutti i cacciatori.
Un provvedimento, quello appena varato dalla Provincia, salutato con soddisfazione da molti cacciatori di zona. Nei mesi scorsi alcuni appassionati dell'attività venatoria residenti nei centri dell'Alto Vastese raccolsero anche numerose firme contro l'anomala tabellazione operata dai nuovi gestori dell'azienda.
Francesco Bottone
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