L'Aquila, Coldiretti: è allarme cinghiali. "Danni ingenti e rimborsi tardivi"
La massiccia presenza
della fauna selvatica nel territorio marsicano, nello specifico di
cinghiali, è divenuta intollerabile e di dimensioni preoccupanti. A
nulla sono valse le richieste avanzate alle istituzioni e agli organi
competenti mentre gli imprenditori agricoli denunciano seri danni
sottolineando il rischio che venga compromesso il futuro della propria
attività, già penalizzata dalla difficile congiuntura economica.
Coldiretti L’Aquila si fa portavoce delle loro istanze ed evidenzia la
necessità che venga al più presto messa in campo un’azione di
prevenzione.
«Quello dei cinghiali è un problema annoso – ha dichiarato Berardino
Meschieri, segretario di zona della Coldiretti provinciale – le
istituzioni devono mettere in campo prima possibile e con determinazione
tutti gli strumenti affinché le aziende possano lavorare senza rischi.
Già a giugno era stata convocata una riunione nella sede della
Provincia, ma il problema resta a tutt’oggi irrisolto. Occorrono prima
di tutto tempi certi per i rimborsi dei danni ai campi devastati e, nel
contempo, sono urgenti delle misure preventive». Proprio alcuni giorni
fa sono andati distrutti circa due ettari di vigneti a Castelrotto e
sono stati avvistati branchi di cinghiali che correvano selvaggiamente
nelle zone di Pescina, come ha affermato Tiziano Iulianella, assessore
alle politiche agricole dello stesso Comune: «il fenomeno si fa sempre
più preoccupante, non soltanto per i danni ai campi e per i conseguenti
mancati guadagni, com’è avvenuto di recente con la devastazione di
ettari di vigneti, ma anche per i rischi legati all’incolumità pubblica.
Il nostro Comune, d’intesa con la Coldiretti, si sta attivando per
supportare negli iter burocratici tutti gli agricoltori che hanno subito
i danni, ma occorre che gli enti preposti si attivino prima possibile
per risolvere questa situazione che è diventata insostenibile».
Le imprese agricole locali si trovano attualmente ad operare sotto la
continua minaccia di ritrovarsi il campo devastato, come avviene per
Domenico Di Cristofaro titolare dell’azienda omonima: «Il problema
legato all’attacco dei cinghiali lo vivo da ormai cinque anni, ma oltre
ai danni subiti c’è la paura per il futuro, per la mancanza di rotazione
delle colture e l’impossibilità di impegnarsi in un mercato che
potrebbe non garantire il prodotto. Nel contempo il risarcimento dei
danni è accompagnato da lungaggini burocratiche insostenibili». Ad
essere penalizzate sono diversi Comuni della Marsica, ma soprattutto i
territori di Pescina, di Magliano dei Marsi e del suo comprensorio.
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