Pdl-Fli-Udc-Lega: un anno di carcere per chi disturberà i cacciatori
CACCIA: IL CENTRO DESTRA VUOLE LA GALERA PER CHI FARA’ OSTRUZIONISMO CONTRO LA CACCIA – Disturbare cacciatori e pescatori potrebbe costare la galera.
La
legge non lo prevede ancora, ma si rischierà di finire in carcere per
un anno, pagando anche una multa di 2mila 400 euro, se il Parlamento
darà il via libera alla proposta presentata in Senato da Pdl, Fli, Udc e
Lega.
L’obiettivo è quello di inserire nel codice
penale l’articolo 660-bis che introduce il reato di «turbativa, di
ostacolo ed impedimento agli atti di caccia e pesca» e all’attività
degli impienti di cattura della fauna selvatica.
Caccia e pesca, spiega il senatore del Pdl Valerio
Carrara, primo firmatario del disegno di legge, «condizionano la vita
dell’uomo da tempo immemorabile: per secoli la sopravvivenza della
specie umana è stata garantita proprio dalle catture degli animali
selvatici e dei pesci». Oggi caccia e pesca non sono più una questione
di mera sopravvivenza, ma hanno assunto «valenze di segno diverso: sono
-sottolinea Carrara- un patrimonio culturale tramandato di padre in
figlio. La caccia, in particolare è elemento di una tradizione legata
fortemente alla terra ed ai valori della ruralità».
L’attività
venatoria inoltre, insiste Carrara, è divenuta un efficace strumento di
‘regolazione’ della fauna attraverso una serie mirata di interventi
«che non si estrinsecano più, come in passato, esclusivamente in azioni
di prelievo di animali dall’ambiente».
Ma c’è,
attacca Carrara, «chi è ideologicamente contrario, e purtroppo nel
nostro Paese alcuni sedicenti animalisti-ambientalisti sono passati
dalle parole alle vie di fatto, trasformando l’opposizione ideologica in
atti di vero e proprio ‘ostruzionismo’, anche violenti: appostamenti di
caccia dati alle fiamme o danneggiati in modo grave; gomme tagliate
alle auto dei cacciatori; azioni di disturbo con sirene e campanacci sui
terreni di caccia per ostacolare l’attività venatoria».
I
cacciatori e i pescatori, ricorda Carrara, pagano ogni anno una tassa
di concessione statale ed una regionale, «ed è giusto che lo Stato
assicuri loro la possibilità di esercitare l’attività, peraltro
autorizzata attraverso apposite licenze».
Tra
l’altro, argomenta il senatore del Pdl, «per poter svolgere l’attività
venatoria occorre avere particolari requisiti psico-fisici e conseguire
un’abilitazione tecnica, non facile ad ottenersi, rilasciata dalle
strutture pubbliche competenti». «Ecco perché -sottolinea Carrara-
occorre introdurre nel codice penale una norma, con valenza deterrente,
che valga a rendere effettiva la tutela dell’ordine e della tranquillità
che potrebbero essere turbati e messi in pericolo dal ‘contatto’ con
sedicenti amanti della natura, determinati a disturbare o ostacolare
l’attività venatoria».
Insomma, un reato di
‘turbativa, ostacolo e impedimento’ all’attività di caccia e pesca, come
quello introdotto recentemente nell’ordinamento francese. Un nuovo
reato che verrebbe punito con l’arresto fino a 6 mesi o, in alternativa,
con un’ammenda fino a 1.200 euro se a commetterlo è una singola
persona.
Se invece l’ostruzionismo è opera di più
persone, allora la pena aumenta e si rischia di finire in galera per un
anno, pagando, questa volta obbligatoriamente, una multa che può
arrivare fino a 2mila 400 euro.
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