mercoledì 12 settembre 2012

COMUNICATO INTEGRALE DEL WWF SEZIONE REGIONALE ABRUZZO

COMUNICATO STAMPA DEL 10/09/2012
Caccia in Abruzzo. Quattro anni di sconfitte per il populismo venatorio della Giunta Chiodi e
dell'Assessorato alla Caccia. WWF e Animalisti Italiani: è ora di dire basta!
A rischio orso bruno marsicano e specie in declino. La Regione non ha neanche assoggettato a
Valutazione di incidenza il calendario venatorio per l'impatto della caccia sulle specie protette.
Le associazioni: la nostra strategia è ora quella di richiedere i danni a politici, amministratori e
funzionari per tutti gli animali uccisi grazie a provvedimenti illegittimi.
Il futuro dell'Orso bruno marsicano, il simbolo della nostra regione, per la Regione Abruzzo conta meno
degli interessi di frange estremiste dei cacciatori: per WWF e Animalisti Italiani è l'aspetto più grave che
emerge dalle scelte della Regione Abruzzo in tema di caccia.
Un vero e proprio “populismo venatorio” che non tiene conto dello stato di conservazione di nibbi reali,
grifoni, specie in declino acquatiche e terrestri e, addirittura, dei pareri negativi dell'Istituto Superiore per
la Ricerca e la Protezione dell'Ambiente. Tali scelte continuano ad illudere gli stessi cacciatori,
inducendoli a pensare che si può andare avanti come sempre senza tener conto degli obblighi
comunitari, delle informazioni scientifiche che aumentano e delle stesse necessità biologiche ed
ecologiche delle diverse specie.
Questa situazione è, però, oggetto di pesanti censure dal TAR e addirittura dalla Corte Costituzionale.
Infatti, rispetto agli ultimi calendari venatori abruzzesi, vi sono state le seguenti pronunce:
-Calendario 2009-2010: due censure del TAR su due ricorsi distinti di WWF e Animalisti Italiani;
-Calendario 2010-2011: approvato con Legge Regionale (e non con delibera di giunta) e poi bocciato
conpletamente dalla Corte Costituzionale con Sentenza 20/2012 (era stato il WWF a chiedere al
governo Berlusconi di impufgnare la Legge);
-Calendario 2011-2012: sospensiva del TAR su diversi punti e poi sentenza ancora più dura a maggio
2012;
-Calendario 2012-2013 (questo): decreto urgente del TAR Abruzzo che vieta almeno fino alla camera di
consiglio del 26 settembre (la caccia apre il 16) la caccia in SIC/ZPS, nelle aree del PATOM ed alle
specie in declino Allodola, Quaglia, Tortora, Beccaccia, Marzaiola, Beccaccino, Moriglione e Pavoncella.
Da tempo le Associazioni in ogni modo possibile (nelle consulte venatorie, con lettere, documenti tecnici
ecc.) avvisano i funzionari dell'Assessorato all'Agricoltura della gravissime ripercussioni delle loro
proposte che poi vengono addirittura peggiorate nel passaggio in Giunta Regionale. Richieste, quelle
delle Associazioni ambientaliste di puro buon senso e basate sulle norme comunitarie che non vengono
prese in considerazione. Per questo le associazioni sono costrette a rivolgersi al TAR o agli altri organi
della magistratura.
Il corposo ricorso al TAR presentato quest'anno da WWF e Animalisti Italiani, grazie all'impegno di
attivisti e dell'Avvocato Michele Pezone, verte sui moltissimi punti ricordati nella scheda allegata alla fine
del comunicato.
Dichiara Dante Caserta, vicepresidente nazionale del WWF Italia: “La Regione Abruzzo non è all'altezza
delle sfide poste a livello comunitario per la tutela del suo straordinario patrimonio di biodiversità. Non è
Ente morale riconosciuto con D.P.R. n.493 del 4.4.74.Registrato come:
possibile che ogni provvedimento in materia venatoria cerchi di soddisfare il “particulare” di frange
estremiste del mondo venatorio e non l'interesse generale della tutela del patrimonio faunistico. È
venuto meno anche il buon senso sfiorando anche il ridicolo, quando sulla pagina WEB istituzionale
della Regione si potevano leggere contemporaneamente due notizie sull'attività dell'Assessore Febbo.
Da un lato l'Assessore andava a Roma per sollecitare la dichiarazione di Stato di Calamità per la siccità
e dall'altro si negava l'esistenza di una situazione drammatica per difendere una preapertura, poi
avvenuta l'1 e il 2 settembre, su cui era intervenuta l'ISPRA e anche Ministri per chiederne
l'annullamento. Siamo fiduciosi che il TAR possa confermare ed ulteriormente aumentare le censure
contenute nel Decreto urgente di sabato scorso. L'intero comparto venatorio della Regione è
completamente allo sbando da anni: nonostante ciò si continua come se nulla fosse senza neanche
recepire, adddirittura, le sentenze del TAR dello scorso anno, come nel caso del Beccacino e della
Marzaiola, ritenute cacciabili anche quest'anno. Il caso del mancato rispetto del PATOM è poi
veramente incredibile, con la Giunta Regionale che non rispetta neanche gli atti che approva. WWF e
Animalisti Italiani aggiungeranno ora una nuova sfida all'impegno in materia venatoria: far pagare a
funzionari, amministratori e politici per tutti gli animali uccisi grazie a provvedimenti illegittimi partendo da
quelli degli scorsi. Nei prossimi mesi ci impegneremo anche su questo, visto che la fauna è patrimonio
indisponibile dello Stato. È un patrimonio di tutti e non dei cacciatori nè tantomeno di funzionari e
amministratori che sono chiamati a gestirli correttamente.”
Ente morale riconosciuto con D.P.R. n.493 del 4.4.74.Registrato come:
Ora l'avvio della stagione venatoria il 16 settembre potrà avvenire in maniera del tutto limitata, in attesa
della Camera di Consiglio del TAR fissata per il 26 settembre.
INFO:368.3188739, 335.8155085
I PUNTI PRINCIPALI DEL RICORSO AL TAR DI WWF ED ANIMALISTI ITALIANI
a)ORSO BRUNO MARSICANO: lo scorso anno il Comitato VIA aveva deciso di vietare l'attività
venatoria nelle aree importanti per l'Orso bruno indicate dal PATOM. Poi aveva cambiato
clamorosamente parere riammettendo la caccia, ma il TAR ha censurato la retromarcia del comitato.
Quest'anno la Regione Abruzzo, in maniera del tutto strumentale, si è dotata di uno studio – peraltro
criticabile - esclusivamente per la Zona di Protezione Esterna ZPE del Parco d'Abruzzo e non per tutte
le aree importanti per l'orso che sono molto più estese come dimostrano le cartografie del PATOM
pubblicate sul sito del Ministero dell'Ambiente. La Regione ha diviso la ZPE in due zone a diversa,
almeno sulla carta, intensità di caccia in base al grado di idoneità per l'orso. In tutte la altre aree
importanti per l'orso (Simbruini, Genzana ecc.) invece di porre le stesse misure più restrittive o non ha
prescritto nulla oppure ha previsto solo le forme di tutela più leggera. È evidente l'illogicità di questa
scelta visto che le aree ad altà idoneità per l'Orso devono avere lo stesso livello di massima tutela,
ovunque esse siano, se vicine o lontane dal Parco d'Abruzzo. Inoltre le associazioni ritengono che le
stesse misure prese per le aree importanti per la ZPE siano largamente insufficienti, visto che l'anno
scorso non si poteva sparare fino al primo novembre e ora comunque viene ammessa la caccia da
subito.
b)MANCANZA DELLA VALUTAZIONE DI INCIDENZA AMBIENTALE: la Regione quest'anno ha
deciso improvvisamente di evitare il passaggio al Comitato V.I.A. della Regione per la Valutazione di
Incidenza del calendario sui SIC e ZPS della Rete Natura2000 (stiamo parlando dei siti
naturalisticamente più importanti della Regione, quelli di livello europeo!). La caccia può evidentemente
influenzare negativamente specie quali, ad esempio, l'Aquila reale (per esempio, entrando in
concorrenza per le prede, come la Lepre) per le quali sono stati istituiti SIC e ZPS. Inoltre lo stesso
PATOM, sottoscritto dalla Regione (che è capofila!) e approvato con delibera dalla stessa Giunta Chiodi
riconosceva la necessità di sottoporre a Valutazione di incidenza i calendari venatori. Pertanto la Giunta
Regionale si è incredibilmente auto-censurata!
c)SPECIE IN DECLINO: il calendario venatorio permtte la caccia a diverse specie in declino in Europa
(Allodola, Quaglia, Tortora, Beccaccia, Marzaiola, Beccaccino, Moriglione e Pavoncella). Per alcune di
queste specie addirittura la Regione non ottempera alla sentenza del TAR dell'anno precedente (è il
caso del Beccaccino). L'Abruzzo consente il prelievo di specie in difficoltà senza predisporre i Piani di
Gestione per singola specie, richiesti dalla Unione Europea. Senza questi strumenti la Commissione
Europea ritiene che la caccia a queste specie debba essere chiusa. I piani pevedono interventi di
gestione dell'habitat ed eventuali forme di prelievo connesse alla reale consistenza numerica delle
popolazioni. La Regione Abruzzo per alcune di queste specie addirittura consente un prelievo di
centinaia di migliaia di esemplari (circa 400.000 quaglie e 800.000 allodole!)
d)MANCANZA DEL PIANO FAUNISTICO VENATORIO: la Regione Abruzzo almeno dal 2007 manca
completamente del Piano faunistico venatorio regionale, strumento indispensabile per permettere
l'attività venatoria.
d)USO DELLE MUNIZIONI DI PIOMBO: il Piombo crea potenzialmente gravissimi problemi
(l'avvelenamento da piombo) a rapaci quale Nibbio reale e Grifone, che possono cacciare carcasse di
animali uccisi da cacciatori in cui siano presenti residui delle munizioni. La sentenza del TAR di L'Aquila
Ente morale riconosciuto con D.P.R. n.493 del 4.4.74.Registrato come:
sul calendario dello scorso anno dava ragione alle associazioni sulla necessità di vietare l'uso del
piombo nelle aree con presenza di questi rapaci. Gli uffici della Regione avevano predisposto un
calendario che ottemperava a tale richiesta, ma incredibilmente la Giunta Regionale, senza alcuna
motivazione, ha cancellato (a penna!) la norma dal calendario nella riunione di Giunta. Una cosa
incredibile che la dice lunga sull'atteggiamento della Giunta Regione nei confronti della tutela della
biodiversità della nostra regione.
e)PROLUNGAMENTO DELLA STAGIONE VENATORIA AL 10 FEBBRAIO: la Regione Abruzzo ha
delegato alle province la possibilità di allungare la stagione venatoria al 10 febbraio per molte specie. Le
associazioni contestano sia la stessa possibilità di delega, visto che la legge individua nella Regione
l'ente che deve decidere.
f)PROLUNGAMENTO DELLA STAGIONE VENATORIA PER IL MERLO: la Regione ha permesso la
preapertura al Merlo senza però anticipare la chiusura a dicembre. La Legge prevede che sia rispettato
l'arco massimo temporale di caccia per ciascuna specie.
h)MANCANZA DI DATI NUMERICI SULLE SPECIE CACCIATE E CARNIERI: nel ricorso WWF e
Animalisti Italiani fanno notare che la Regione Abruzzo non adatta il prelievo all'effettivo numero di
individui presenti sul territorio delle diverse specie. Basti pensare che la Regione Abruzzo consente un
carniere annuale per il Calombaccio di circa 7 milioni di individui (moltiplicando il carniere giornaliero
consentito per cacciatore per il numero di cacciatori per il numero di giorni di caccia annui).
i)MANCATA TUTELA DI ALCUNI PASSI APPENNINICI USATI DA RAPACI MIGRATORI: le
associazioni segnalano da anni la presenza tra fine agosto e metà settembre di una grande
concentrazione di rapaci in alcuni altipiani e passi appenninici (Cinquemiglia; Navelli; Olmo di Bobbi).
Tra questi il rarissimo Falco grillaio, addirittura prioritario per l'Unione Europea La legge prevede che tali
aree vengano precluse alla caccia, cosa che la Regione Abruzzo non ha fatto.
l)PERIODO DI ADDESTRAMENTO CANI: rispetto alla legge regionale sulla caccia la Regione Abruzzo
ha anticipato di 15 giorni, al primo agosto, l'avvio dell'addestramento cani. Ciò anche contro il parere
dell'ISPRA che ha richiamato l'attenzione sull'impatto negativo dell'addestramento dei cani su specie
ancora nella fase di riproduzione con piccoli ancora da svezzare (basti pensare alle tante specie che
nidificano a terra come il calandro, rara specie protetta a livello comunitario).
m)PRE-APERTURA: purtroppo il ricorso è stato notificato solo dopo la pre-apertura. In ogni caso
chiediamo al TAR di pronunciarsi lo stesso per chiarire se era legittimo aprire in condizioni di crisi
ambientale certificata dall'ISPRA con l'aggravante che la Regione ha aperto alla Tortora, specie in
declino. Infatti è intenzione delle associazioni, qualora emerga un comportamento illegittimo, chiedere i
danni.
n)DATA DI APPROVAZIONE DEL CALENDARIO VENATORIO: la Legge prevede che il Calendario
Venatorio sia approvato “entro e non oltre il 15 giugno “ di ogni anno. Questo perchè la Corte
Costituzionale ha chiarito che vi deve essere un certo intervallo tra provvedimento e avvio della stagione
proprio per garantire la possibilità che siano espletati in tempo eventuali ricorsi e garantire
l'organizzazione dei servizi di sorveglianza. Sarebbe interesse degli stessi cacciatori che questa norma
venisse rispettata per evitare situazioni caotiche come quelle che si stanno ripetendo in questi anni di
continue modifiche a caccia aperta al Calendario Venatorio. L'anno scorso il calendario venatorio è
cambiato 4 volte! Invece la Regione Abruzzo ha approvato in Giunta il Calendario il 30 luglio, pubblicato
(sul solo WEB) il 31 luglio con l'avvio dell'addestramento cani il giorno dopo!
Sezione regionale Abruzzo
Via D'Annunzio 68 65100 Pescara
Tel: 0854510236, Fax 0854510236
Email: abruzzo@wwf.it
WEB: www.wwf.it/abruzzo
Ente morale riconosciuto con D.P.R. n.493 del 4.4.74.Registrato come:
Associazione Italiana per ilWorld Wide Fund For Nature
Via Po, 25/c – 00198 Roma
C.F. 80078430586
P.I. IT02121111005
Schedario Anagrafe Naz.le Ricerche N. H 1890AD2.
O.N.G. idoneità riconosciuta con D.M. 2005/337/000950/5 del 9.2.2005 – ONLUS di diritto

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