domenica 26 agosto 2012


Toscana, Salvadori: gestione ungulati limitata solo dall'Ispra

 
“La normativa della Regione Toscana in materia è all’avanguardia in Italia, con la previsione, fra l’altro, di piani straordinari attuabili in ogni tempo e in ogni luogo, anche nelle aree in divieto di caccia, con l’individuazione delle densità sostenibili e delle aree vocate e non vocate, con la definizione di competenze e procedure puntuali. Niente del genere è previsto nelle leggi nazionali e neppure nelle normative di altre Regioni. La Provincia di Siena sbaglia pertanto bersaglio quando accusa la Regione di averla “lasciata con le armi spuntate”.

Così l'Assessore regionale alla Caccia in Toscana, Gianni Salvadori, risponde alle considerazioni mosse dalla Provincia di Siena sulla difficoltà di rispondere in maniera efficace all'aumento degli ungulati sul territorio, a causa delle modifiche apportate alla legge regionale 20/2002 sul calendario venatorio (rese necessarie dal pendente ricorso alla Corte Costituzionale e adottate proprio per evitare il rischio di ben più pesanti conseguenze), che avrebbero – per la Provincia di Siena – determinato una carenza di indirizzi gestionali.

Non è così per Salvadori, che sottolinea invece come le norme introdotte si siano limitate a ricondurre alla legge 157/92 i tempi di caccia al cinghiale e il divieto di caccia in caso di neve, estendendo però la stagione per la caccia di selezione a periodi più ampi. “Restano integre – spiega Salvadori – le indicazioni del Piano regionale agricolo e forestale e mantengono piena efficacia le disposizioni della legge regionale 3/1994 e dei regolamenti attuativi”.

L'assessore regionale torna a segnalare la necessità e l'urgenza di modifiche, anche radicali, della legge 157/92, come segnalato anche al Ministro Catania, proprio sulla gestione degli ungulati, che deve essere allargata a tutto il territorio, cacciabile o meno, e sulle funzioni dell'Ispra, secondo Salvadori limitate al criterio della sostenibilità delle densità faunistiche, tali da garantire un equilibrio con le attività agricole. “E’ indubbiamente reale il problema per la stagione venatoria in corso – evidenzia l'assessore -  dal momento che la miopia dell’Ispra con cui la Regione ha più di un contenzioso, ha impedito l’apertura integrale dei prelievi in selezione dal 1 agosto”.

Le provincie, ad ogni modo, hanno a disposizione tutti gli strumenti di gestione ordinari e straordinari previsti dalla legge:  “piani ordinari di abbattimento degli ungulati anche in forma selettiva – conclude l'assessore - piani straordinari di abbattimento se necessari a garantire le densità sostenibili già fissate in accordo con le associazioni agricole, interventi di prevenzione danni alle colture, interventi di controllo durante tutto l’anno e anche in zone a divieto di caccia”.

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