Con
un editoriale pubblicato sulla rivista Caccia +, il presidente di
Arcicaccia Toscana, Fabio Lupi, ha tenuto a rimarcare le posizioni della
propria associazione venatoria sottolineando alcuni punti da cui far
ripartire il dialogo tra rappresentanze politiche ed istituzionali fino
e organizzazioni di categoria.
I principi di fondo per l'associazione sono:
I principi di fondo per l'associazione sono:
- Fauna
patrimonio indisponibile della Comunità nazionale, e quindi bene
collettivo. Un valore da difendere ad ogni costo mantenendo l’art 842
del Codice Civile;
- Rapporto
indissolubile tra cacciatore e territorio perché solo così si possono
garantire le necessarie azioni gestionali, un uso consapevole della
risorsa e gli indispensabili elementi di responsabilità nel prelievo;
- Leggi,
regolamenti e Calendari venatori armonici e rispettosi delle Direttive e
degli obblighi europei quale base essenziale per un nuovo patto con il
mondo ambientalista e con quello scientifico che metta fine alla fase
dei contenziosi;
- Un
nuovo e più equilibrato rapporto tra ATC , territorio a caccia
programmata e sistema delle aree protette attraverso una pianificazione
territoriale ed una programmazione che sappia affrontare e coniugare il
problema della protezione, della caccia e della gestione di alcune
popolazioni faunistiche e del loro impatto con i danni alle coltivazioni
agricole;
- Un nuovo patto con l’agricoltura e con il mondo agricolo sprigionando risorse anche per la gestione diretta da parte degli agricoltori di parte del territorio ai fini faunistici, per la realizzazione di miglioramenti ambientali, per la produzione di fauna allo stato naturale come occasione di reddito integrativo per l’impresa multifunzionale e per il turismo rurale. Tutto ciò - spiega Lupi - dovrà avvenire garantendo alla pubblica amministrazione un ruolo centrale nella pianificazione e nella programmazione per non scivolare nella logica di una produzione interamente finalizzata al consumo ed al commercio faunistico. Un patto con gli agricoltori non tanto sull’allevamento e sui danni, ma di utilità, anche economica, per creare fauna nelle ZRC, nelle ZRV, nelle AFV di qualità, nei distretti per la piccola selvaggina stanziale etc".
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