giovedì 12 luglio 2012

INTERROGAZIONE ALLA CAMERA DEI DEPUTATI DELL'ON. MICHELA VITTORIA BRAMBILLA

Camera dei Deputati
Per sapere:
- se non sia obbligo dello Stato membro garantire che qualsiasi intervento riguardante le specie
protette sia autorizzato solo in base a decisioni contenenti una motivazione precisa e adeguata
riferentesi ai motivi, alle condizioni e alle prescrizioni di cui all’art. 9, nn. 1 e 2, della 79/409;
- se la normativa nazionale applicabile in materia di conservazione degli uccelli selvatici non debba
enunciare i criteri di deroga in modo chiaro e preciso;
- quali iniziative intende intraprendere per vigilare affinché la c.d. “caccia in deroga” non
rappresenti un espediente per dar vita ad un sistema permanente di caccia, sempre in vigore,
stagione venatoria dopo stagione venatoria;
- se non sia quanto mai opportuno e urgente procedere all’adozione di linee guida in materia di
avifauna, non solo al fine di ridurre l’incertezza generata dalle singole normative regionali, ma
anche allo scopo di evitare che l’erario statale paghi sanzioni per l’adozione, da parte delle Regioni,
di normative contrastanti con le disposizioni comunitarie e con i principi di tutela e salvaguardia
delle specie;
- con quali risorse intende far fronte al pagamento delle sanzioni;
- quali iniziative intende intraprendere per vigilare affinché la normativa regionale sia conforme al
diritto dell’Unione, diminuendo, in tal modo, non solo il numero di contenziosi (che già, di per sé,
comportano un impegno di risorse) ma anche il numero di condanne a carico dell’Italia;
- A quanto ammontano le risorse affluite nel fondo di cui al c.1 dell’art.24 della legge 157/1992
nelle ultime cinque annualità per cui sono disponibili i dati;
- A quanto ammontano, nello stesso periodo di tempo, le risorse ripartite tra le associazioni
venatorie riconosciute o, a vario titolo, tra altre associazioni venatorie e quante ne abbiano percepite
le singole associazioni;
- Se i ministeri competenti abbiano definito, con separati provvedimenti, ulteriori criteri per la
ripartizione di queste risorse;
- Se siano stati effettuati periodici controlli sulla “consistenza associativa” delle beneficiarie o se le
risorse siano state erogate sulla base di una semplice “autocertificazione” delle associazioni stesse;
- Come siano stati effettuati questi controlli e se siano mai emerse irregolarità o difformità rispetto
alle dichiarazioni presentate dalle associazioni;
- Quali controlli siano stati effettuati sull’utilizzazione delle risorse destinate al “funzionamento e
all’espletamento dei compiti istituzionali” del Comitato tecnico faunistico-venatorio e se siano
emerse irregolarità;
- A quanto ammonta la quota annuale di iscrizione al Consiglio Internazionale della Caccia, se l’1
per cento del fondo sia sufficiente per coprire il costo e, in caso contrario, da quali risorse si attinga
per far fronte a questo impegno.
- Se il governo, in considerazione della crisi che attanaglia il Paese e della documentata necessità di
contenere la spesa pubblica, non ritenga opportuno un intervento normativo per abolire del tutto il
finanziamento ex art.24 c.1 della legge 157/1992 alle associazioni venatorie nazionali riconosciute,
destinando tali risorse a miglior causa, o quantomeno, in nome della tanto invocata trasparenza, per
assoggettare le associazioni al controllo della Corte dei conti.
On . Michela Vittoria Brambilla

Nessun commento:

Posta un commento