Arci Caccia: Referendum Piemonte, "carniere" ricco per le banchemercoledì 18 aprile 2012 | |
Sulla notizia secondo cui la Regione Piemonte sarà costretta ad accendere un nuovo mutuo per
far fronte ai costi del referendum sulla caccia, interviene il
Presidente nazionale di Arci Caccia Osvaldo Veneziano."Siamo al colmo
del ridicolo", commenta. ". "Purtroppo - sottolinea - a soffrire ed a piangere toccherà ai cittadini del Piemonte che saranno “predati” da ulteriori tasse , accise, imposte per il teatrino referendario in corso".
Per Veneziano la colpa di questa situazione ricade in parte sui politici piemontesi che "hanno voluto far svolgere, per negligenza o malafede poco importa, un referendum sulla caccia vecchio di 25 anni" e che non hanno presentato alcuna proposta "che si proponesse di interpretare e risolvere nel rispetto della migliore cultura venatoria espressa dai cacciatori piemontesi i quesiti referendari relativi ad una legge che non c’è più ed era in essere nel lontano 1987". "A godersi il referendum - sottolinea Veneziano in un altro passaggio - saranno probabilmente le banche che concederanno il “mutuo”, oneri ed interessi a carico della Regione cioè dei contribuenti". Lapidaria la conclusione di Veneziano "non andremo a votare a giugno e non voteremo quei “signoroni” della politica piemontese corresponsabili di questa “spesuccia” referendaria". |
Questo blog e per tutti quelli che vivono pienamente il profondo rapporto con la natura. Faremo di questo spazio un laboratorio d’idee, di scambio di esperienze, parleremo e mostreremo le nostre attività promuovendo il pensiero che andare a pesca e a caccia non significa solo catturare o uccidere le prede, ma che le persone che hanno la vera passione per questi sport lavorano e s’impegnano anche per salvaguardare equilibri e ambienti con cui amano essere a contatto. Angelo Pessolano
mercoledì 18 aprile 2012
PER FORTUNA CHE SIAMO IN CRISI.......
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Cota: uno scatto d'orgoglio per evitare il referendum sulla caccia
RispondiEliminavenerdì 20 aprile 2012
Cota: evitare il referendum”La stragrande maggioranza dei cittadini pensa che non sia il caso di spendere 22 milioni. Il modo per evitarlo è abrogare la legge per poi approvarne una nuova da parte del consiglio regionale”. E' quanto ribadito in queste ore al quotidiano torinese La Stampa dal governatore del Piemonte, Roberto Cota.
”Io – ha aggiunto – ho dato la disponibilità a un testo che sia il più possibile condiviso. Qui non ci sono preconcetti e la maggioranza non vuole imporre nulla”. Per questi motivi il Presidente Cota chiede ai suoi cittadini e alle forze politiche "uno scatto d'orgoglio" per evitare un inutile spreco di risorse in un momento così difficile per l'economia italiana.