Lucca: troppi cinghiali, organizzata nuova battuta
Caccia libera ai cinghiali “Troppi danni ai nostri campi”Il caso degli ungulati tiene banco nelle campagne
LUCCA – La Provincia ha autorizzato un intervento di «braccata» con non più di 50 persone e con l’utilizzo di un numero adeguato di cani
I COSIDDETTI «interventi di controllo» sono serviti a poco. Almeno quelli normali, quelli di routine. I cinghiali, in particolar modo nelle zona del Morianese, continuano a scorrazzare liberamente e, secondo i proprietari dei campi, anche a fare non pochi danni. Per questo la Provincia ha autorizzato un intervento di «braccata» con non più di 50 persone e con l’utilizzo di un numero adeguato di cani. Per farlo ci sarà tempo fino al 20 maggio, ma nei modi e nei tempi dettati da Palazzo Ducale. D’altronde è la stessa amministrazione provinciale a chiarire quali sono i termini della questione. Soprattutto un’azienda agricola ha denunciato, tramite lettera protocollata lo scorso 16 aprile, «l’impossibilità di procedere alle normali semine agrarie — si legge — a causa della continua presenza di cinghiali».
PER QUESTO la ditta stessa chiede che venga attuato un intervento di riduzione degli animali. Una lettera di protesta o, se vogliamo, di segnalazione come tante altre a cui la Provincia ha dovuto dare una risposta in tempi stretti. E così infatti ha emesso una determina con la quale autorizza un intervento di controllo del cinghiale nella zona di S.Quirico di Moriano tra il fiume Serchio e la collina, nella forma della «braccata». Dovrà essere presente, al momento, anche un agente di vigilanza mentre l’autorizzazione dovrà essere comunicata per forza di cose a polizia provinciale e comitato di gestione dell’Atc. Ma non finiscono qui gli «incartamenti»: su apposita scheda — da far pervenire il prima possibile all’ufficio risorse faunistiche — dovrà essere riportato il numero degli animali abbattuti, il sesso e l’età. I capi abbattuti poi saranno destinati ai proprietari e conduttori dei fondi che abbiano subito un danno da cinghiale negli ultimi due anni.
LA QUOTA non utilizzata per rifondere i danni sarà destinata ai partecipanti alle azioni di abbattimento nel rispetto delle norme. Qualora i capi non siano utilizzati per rifondere i danni o per rimborsare i costi sostenuti per l’intervento, dovranno essere inviati ai centri di lavorazione abilitati. Naturalmente è fatto obbligo, durante le operazioni, di adottare tutte le misure precauzionali, di allontare le persone estranee, mentre il personale di vigilanza dovrà redigere un apposito verbale.
Cristiano Consorti
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