Ripopolamenti: abbattere i costi si puòmartedì 20 marzo 2012 | |
Un articolo apparso sul Venerdì di Repubblica affronta la complicata questione dei ripopolamenti, mettendo l'accento sugli elevati costi che comporta l'acquisto delle lepri allevate
in specifiche strutture, sia italiane che estere. Cifre alla mano, il
prezzo di una lepre può arrivare a quella di un suino da macello o di un
vitello, all'incirca 180 euro. Soldi che arrivano direttamente dalle tasche dei cacciatori, ben inteso, quindi semmai ci fosse uno spreco di risorse, è nel mondo venatorio che va risolto.
“Oggi il 40 per cento delle lepri messe in zona di caccia - dice Andrea De Matteis, direttore del Centro ricerche sulla gestione della fauna selvatica di Sampeyre, collegato all’ateneo di Torino - arrivano dalle Zrc, zone di ripopolamento e cattura, e il 60 per cento da allevamenti, italiani ma soprattutto stranieri”. Immettere esemplari estranei all'ambiente di riferimento, come si è visto in maniera massiccia in passato, può essere sicuramente controproducente e causare paradossalmente la scomparsa delle razze autoctone, ovvero il contrario della buona gestione.
Perciò occorre pensare a sistemi più intelligenti e spingere di più per la cattura e il successivo rilascio a breve distanza. Gli
esempi virtuosi ci sono, basta un po' di buona volontà da parte di
tutti per seguirli. Alcune province come Bologna e Mantova sono già
autosufficienti e non hanno bisogno di acquistare nessun esemplare.
Risultato? Più soldi disponibili per la gestione faunistico venatoria e
selvaggina di alta qualità a costo zero.
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Questo blog e per tutti quelli che vivono pienamente il profondo rapporto con la natura. Faremo di questo spazio un laboratorio d’idee, di scambio di esperienze, parleremo e mostreremo le nostre attività promuovendo il pensiero che andare a pesca e a caccia non significa solo catturare o uccidere le prede, ma che le persone che hanno la vera passione per questi sport lavorano e s’impegnano anche per salvaguardare equilibri e ambienti con cui amano essere a contatto. Angelo Pessolano
martedì 20 marzo 2012
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LA STRADA MAESTRA PER IL " il ripristino di una presenza faunistica ottimale, La SUGGERISCE LA L-R-2004 N.10 con gli istituti tipo: ZONE DI RISPETTO VENATORIO, ZONE DI RIPOPOLAMENTO E CATTURA, CENTRI DI PRODUZIONE SELVAGGINA E INCENTIVI AI CONTADINI ....!! MA MAI NESSUNO HA PRIOVATO A REALIZZARE QUANTO LA LEGGE PREVEDE FACENDO IN MODO CHE LA SELVAGGINA CRESCESSE E SI MOLTIPLICASSE IN LOCO NATURALMENTE.
RispondiEliminaSI E' PREFERITO COMPRARE ...... IN ALLEVAMENTO e fare chiacchiere su presenze mai esistite.....
" il sacco" dei cacciatori è pieno! La caccia ormai è quello dei polli di batteria e di qualche lepre di allevamento A QUALI COSTI??!!
Mi rivolgo al sig.de Matteis Andrea:visto le attuali condizioni ambientali di degrado,visto l'abbandono scellerato di alcune colture,adatte all'alimentazione della lepre,visto l'impiego di macchine agricole,che arano nel mese di agosto,senza lasciare traccia di fieno,visto le bruciature delle stoppie,anticipate al mese di luglio,visto l'uso dei pesticidi adoperati nei mesi primaverili,visto l'aumento di nocivi predatori,quali rapaci diurni,visto l'abbandono dei terreni montani, MI SPIEGA IN QUALE ZONA D'ITALIA,ESISTE ANCORA, UNA LEPRE AUTOCTONA?
RispondiEliminaUN LEPRAIOLO DI CINQUANT'ANNI D'ESPERIENZA.