sabato 18 febbraio 2012

Legambiente -NO alla diga di Gessopalena, il killer dell’Aventino


Dal Comitato “Aventino vivo” ricevo il comunicato che segue con preghiera di pubblicazione sul mio Blog amatoriale.
NO alla diga di Gessopalena, SI al fiume Aventino, per dire SI alla TutelaAmbiente, SI ai beni comuni, SI allo sviluppo sostenibile,
La questione dell’approvvigionamento energetico non può essere affrontata in modo semplicistico o dogmatico, ma va sempre contestualizzata, ben sapendo che non esiste la soluzione ideale adatta a qualsiasi situazione. Ciò che in un dato contesto rappresenta la soluzione ottimale, in un altro può rappresentare una scelta molto dannosa: il metodo per fare la scelte migliore è quello di coinvolgere la comunità del territorio, per comprenderne esigenze, risorse e potenzialità.
Questo è l’approccio, definito Place-based, che a livello europeo si ritiene che debba essere posto alla base dello sviluppo economico e sociale; meraviglia che il Presidente di Legambiente Abruzzo Di Matteo lo abbia definito “difesa localistica contraria a ogni trasformazione”, dimostrando, lui sì, di non essere in grado di cogliere le innovazioni culturali e politiche che i due referendum sull’acqua pubblica Bene Comune del 2011 hanno sancito. E’ proprio nella sua visione che il fiume Aventino non è più un bene comune, ma diventa proprietà di un solo sindaco; e guai se le popolazioni locali si permettono di far presente quali sono le reali esigenze di tutela ambientale e di sviluppo sociale ed economico.
Il progetto della diga di Gessopalena è nato quasi 10 anni fa; da allora il quadro energetico del nostro paese è profondamente mutato, oltre all’idroelettrico che ha causato la scomparsa di tanti fiumi in Italia ed in Abruzzo, hanno preso piede altre forme di produzione di energie rinnovabili, quali l’eolico ed il fotovoltaico.
Di Matteo queste cose le sa bene, avendo Legambiente stipulato convenzioni con il gestore della rete elettrica nazionale Terna e con la Federazione Abruzzo Molise delle banche di Credito Cooperativo a cui fornirà assistenza tecnica per la valutazione dei progetti da ammettere a finanziamento: e allora perché quest’attacco così veemente?
Ci permettiamo di riportare per sua informazione il comunicato del circolo Legambiente Chiusella Vivo che sottoscriviamo in pieno: “A livello italiano ed europeo è ormai noto che il recente rilancio dell’idroelettrico ha motivazioni esclusivamente speculative, generate dal sistema dei “certificati verdi” e degli incentivi che gravano per miliardi di euro sulle bollette elettriche dei cittadini, con un vero e proprio processo di privatizzazione dei profitti derivanti dall’uso dell’acqua e di pubblicizzazione dei danni provocati agli ecosistemi. Sono fenomeni tipici di una “economia drogata” che non hanno alcun valore sul piano della produzione di energia”.
Affinché si chiarisca ulteriormente le idee, lo invitiamo ad informarsi sulla posizione che in Lombardia, Piemonte, Valle D’Aosta, Veneto, Umbria Legambiente ha assunto contro la costruzione di centraline idroelettriche; ogni situazione ha la sua specificità, ma tutte hanno come punto comune la difesa del fiume come bene ambientale comune.
Per parte nostra ribadiamo che gli interessi delle comunità della valle dell’Aventino e di tutto l’Abruzzo sono nella conservazione e valorizzazione sociale e turistica di questo fiume.
Comitato “Aventino Vivo”

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