Sequestrate 500 beccacce nascoste in gabbie per cani. Appartenevano a un gruppo di cacciatori di ritorno dall'Ucraina
Rimini, 7 novembre 2011 - Cinquecento beccacce sono state sequestrate questa mattina all'aeroporto di Rimini. La selvaggina era nascosta in un doppio fondo ricavato nelle gabbie dei cani di un gruppo di cacciatori, provenienti da varie zone della penisola, che rientravano in Italia dopo una battuta di caccia in Ucraina. Oltre al sequestro amministrativo sono stati emessi verbali amministrativi che comporteranno l’applicazone di sanzioni pari a circa 280 mila Euro.
Sono stati controllati 41 cacciatori che rientravano dall’aeroporto di Simferopoli (U K) con i loro cani tenuti nelle apposite gabbie per il trasporto aereo. Diciannove di esse avevano ricavato un doppio fondo per occultare le prede che non potevano essere introdotte in Italia in quanto non preventivamente sottoposte ai controlli veterinari per evitare l’introduzione di malattie che possano interessare anche la nostra popolazione aviaria.
La beccaccia è una specie protetta dalla Direttiva Uccelli della Comunità Europea e molto pregiata; in Italia, è però cacciabile secondo precise limitazioni.
L'operazione è stata effettuata dal personale del Corpo Forestale dello Stato in servizio presso il Nucleo Investigativo di Polizia Ambientale e Forestale (NIPAF) del Comando Provinciale di Rimini supportati dal Nucleo Operativo CITES di Bologna, con la collaborazione dell’Agenzia delle Dogane di Rimini, del personale della Squadra Stanziale della Guardia di Finanza presso l’Aeroporto “F. Fellini” di Rimini e del Servizio Vetrinario dell’AUSL di Rimini.
Sono stati controllati 41 cacciatori che rientravano dall’aeroporto di Simferopoli (U K) con i loro cani tenuti nelle apposite gabbie per il trasporto aereo. Diciannove di esse avevano ricavato un doppio fondo per occultare le prede che non potevano essere introdotte in Italia in quanto non preventivamente sottoposte ai controlli veterinari per evitare l’introduzione di malattie che possano interessare anche la nostra popolazione aviaria.
La beccaccia è una specie protetta dalla Direttiva Uccelli della Comunità Europea e molto pregiata; in Italia, è però cacciabile secondo precise limitazioni.
L'operazione è stata effettuata dal personale del Corpo Forestale dello Stato in servizio presso il Nucleo Investigativo di Polizia Ambientale e Forestale (NIPAF) del Comando Provinciale di Rimini supportati dal Nucleo Operativo CITES di Bologna, con la collaborazione dell’Agenzia delle Dogane di Rimini, del personale della Squadra Stanziale della Guardia di Finanza presso l’Aeroporto “F. Fellini” di Rimini e del Servizio Vetrinario dell’AUSL di Rimini.
Noi qui in Abruzzo accorciamo i periodi di caccia a questo splendido selvatico,mentre all'estero si fanno mattanze incontrollate si preserva qui e si distrugge altrove... si fà ricorso PER I PERIODI DI CACCIA E GLI ABBATTIMENTI ai calendari venatori qui e non si fà nulla all'estero...QUESTO E' ASSURDO E INCOMPRENSIBILE, MEDITATE GENTE...MEDITATE-
RispondiEliminaUN ASSURDITà che penalizza ancora una volta noi cacciatori italiani ....(.A BASSO REDDITO..)...e dovrebbero far riflettere i cosiddetti protezionisti e capire finalmente che le loro azioni di "DISTURBO" servono solo a distrarre il pubblico... e FINALMENTE PRENDERE COSCENZA CHE NON SI PUO ESSERE PROTEZIONISTA O CHIAMARSI TALE SENZA AVERE UN COORDINAMENTO SOPRANAZIONALE CHE CERCHI DI REGOLARE I PRELIEVI ALMENO A LIVELLO EUROPEO...ALTRIMENTI SI RENDESSERO CONTO ( ANCHE NOI cacciatori DOVREMMO FARE ALTRETTANTO) CHE TUTTO DIVENTA INUTILE DIFRONTE A CERTI SCEMPI!!!!
RispondiEliminaMichele