martedì 23 febbraio 2010

"Il bracconaggio dilaga", l'allarme dell'Arci-Caccia. 
Chiesto l'intervento della Provincia e della Forestale
VASTO - Il bracconaggio dilaga, complice l'assenza totale di controlli sul territorio, anche a caccia chiusa.
Il presidente dell'ArciCaccia, Angelo Pessolano, rilancia il problema bracconaggio e scrive direttamente al presidente della Provincia di Chieti, Di Giuseppantonio, sollecitando un intervento dall'alto.
"Sull'intero territorio provinciale, - scrive Pessolano - mancano i controlli. Il bracconaggio è dilangante. 
Le zone di ripopolamento e cattura, precluse alla caccia, sono prese di mira dai bracconieri che distruggono la selvaggiuna stanziale. Sul territorio aperto viene praticata, da cacciatori provenienti da fuori regione, dal Molise, la caccia a rastrello, che distrugge un gran numero di specie protette. 
Non esiste un pattugliamento durante il fine settimana, quando la densità venatoria è massima, perché la Polizia provinciale non effettua, se non sporadicamente, i necessari controlli. 
Con la caccia di frodo tanti quintali di carne non controllata dal punto di vista sanitario vengono venduti a ristoratori senza scrupoli. 
Dal vicino Molise sono innumerevoli gli sconfinamenti di cacciatori che, illegalmente, praticano la caccia sul territorio del Chietino, proprio perch‚ sanno che è nullo il rischio di essere controllati. 
Le guardie venatorie volontarie non possono intervenire a causa di un regolamento provinciale che ne limita fortemente le possibilità di azione. 
L'ArciCaccia ritiene che il ripristino della legalità è il fondamento della democrazia, per questo chiediamo al presidente della Provincia di intervenire, di potenziare e riorganizzare il corpo di Polizia provinciale, e di modificare il regolamento delle guardie venatorie volontarie, al fine di porre in essere, finalmente, i controlli sul territorio".
Il presidente Di Giuseppantonio, nei giorni scorsi, ha risposto alle sollecitazioni dell'ArciCaccia. 
Rivolgendosi a Pessolano, il presidente scrive: "Concordo sulla insostenibilità della situazione. 
Ho dato precise disposizioni al comandante della polizia provinciale affinché possa rimodulare la presenza degli agenti in maniera da garantire un controllo più capillare e continuo sul territorio. 
Inoltre ho dato mandato al delegato alla materia, Giovani Staniscia, di studiare la modifica del regolamento sulle guardie volontarie così da garantire maggiore libertà di azione".

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