Beccaccia, Pepe: caccia negata per gli errori fatti dagli Atc
TERAMO. «Gli ambiti territoriali che non hanno ottenuto la proroga della Regione sulla caccia alla beccaccia non hanno rispettato il protocollo vigente e presentavano relazioni tecniche inadeguate»....
TERAMO. «Gli ambiti territoriali che non hanno ottenuto la proroga della Regione sulla caccia alla beccaccia non hanno rispettato il protocollo vigente e presentavano relazioni tecniche inadeguate». Così l’assessore regionale all’agricoltura Dino Pepe ha replicato alle polemiche di otto Atc infuriati con la Regione e con i suoi funzionari, accusati di “favoritismi” verso altre associazioni venatorie che invece si sono viste riconoscere la proroga. Un muro contro muro che ha portato i cacciatori a chiedere le dimissioni di Pepe, che invece dal canto suo ha richiamato gli ambiti al rispetto della normativa vigente.
«La Regione», ha detto Pepe, «ha emanato uno specifico protocollo operativo sulle operazioni di monitoraggio della beccaccia con lo scopo di fornire un indirizzo a Province ed Atc nelle stime censuarie e dare metodologie standardizzate al fine di una corretta raccolta ed elaborazione dei dati ottenuti». Pepe a tal proposito ricorda che la Regione ha subìto quattro ricorsi al Tar sulla beccaccia da parte delle associazioni ambientaliste, tutti relativi alla mancanza dei dati sui monitoraggi. «La Regione è vincolata al rispetto delle sentenze del Tar», fa notare, ricordando che l’Ispra, struttura scientifica di riferimento in materia faunistica e venatoria, indica la beccaccia come specie a rischio che necessita di attenzione. Pepe ha evidenziato che i protocolli operativi sono nati con l’esigenza di rispondere a queste criticità e per elaborare dati tali da consentire di allungare il calendario venatorio per la beccaccia fino al 20 gennaio. «Purtroppo solo quattro Atc abruzzesi si sono adeguati al protocollo», rileva Pepe, «per diverse motivazioni tra le quali una carenza nell’organizzazione dei censimenti o un’inadeguatezza delle relazioni tecniche relative ai censimenti effettuati. Ciò ha comportato la mancata autorizzazione della Regione che non ha potuto fare altro che constatare il mancato rispetto del protocollo».
Pepe si concentra poi sul respingimento delle richieste dei due Atc teramani, ovvero Salinello e Vomano. «A fronte di una serie di errori compiuti dai due Atc nella rendicontazione dei dati ottenuti dai censimenti, punti questi sui quali si è basato il diniego dell’autorizzazione, è ancora aperta la questione della validità del corso organizzato dagli Atc per la formazione del
Il problema ...caro Pepe, esce fuori da un calendario venatorio che per la specie in questione va attuato seguendo aperture e chiusure certe e nazionali eguali per tutt'e questa stupidaggine dei 10 gg di caccia ( 6 uscite totali) per alcuni si per altri no non ha alcun senso in particolare se lo scopo e di tutela della specie migratrice, quindi soggetta a errantismo continuo. La pregherei di rivolgersi ad esperti del settore a studiosi non faziosi perché alla fine gli errori degli uffici li paga sempre l'assessore .il monitoraggio ha utilità solo al fine di stabilire apertura e chiusura della caccia alla specie in regione in virtù di dati che ripeto sono sempre da comparare con il Dato mondiale sulla consistenza della specie che vorrei ricordare gli studiosi hanno stabilito non essere più Spec 3 ma bensì STABILE-
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