Sciopero dei cacciatori, effetto domino: ritirate le squadre nell’Atc Sulmona
L'eclatante protesta iniziata dai "cinghialai" del Vastese imitata anche negli altri ambiti d'Abruzzo
Sciopero dei cacciatori, effetto domino: ritirate le squadre nell’Atc Sulmona.
L’eclatante protesta iniziata dai “cinghialai” del Vastese imitata anche negli altri ambiti d’Abruzzo.
L’effetto domino si è innescato e ora la protesta dei cacciatori di cinghiali potrebbe allargarsi a macchia d’olio in tutta la regione.
Il giornale on line www.reteabruzzo.com dà infatti notizia che anche i cinghialai della zona di Sulmona aderiranno al singolare sciopero ideato dai colleghi dell’Atc Vastese: in polemica contro le imposizione dettate dalla Regione in materia di caccia al cinghiale, in particolare contro la zonizzazione, i cinghialai del Vastese non hanno iscritto le squadre e dunque non andranno a caccia di ungulati all’apertura della stagione.
Degli undici Atc presenti in Abruzzo solo quello del Vastese ha impugnato il regolamento sul prelievo del cinghiale. Ora però la protesta partita dal Vastese sembra allargarsi. E da Sulmona, appunto, arriva la notizia che i capi squadra hanno ritirato le squadre già iscritte.
Senza squadre impegnate in braccata il numero di abbattimenti scenderà drasticamente, fino quasi ad annullarsi. In ogni stagione venatoria, da ottobre a dicembre, ogni squadra di cinghialai riesce a prelevare anche più di qualche centinaia di capi. Un numero che moltiplicato per le centinaia di squadre operanti in tutti gli Atc dell’Abruzzo porta ad innalzare la pressione venatoria sulla specie cinghiale, in quei mesi durante i quali la caccia è aperta, con l’abbattimento di migliaia e migliaia di capi ogni anno.
Ora che i cacciatori hanno deciso di incrociare non solo le braccia, ma anche le carabine, cosa potrà succedere?
Come si terrà a bada, numericamente, la popolazione di cinghiali?
Si è compresa per quella che è in realtà, in Regione e in Provincia, la portata di questa singolare ed inedita forma di protesta ideata dai cacciatori del Vastese?
E se oltre a non andare a caccia i cacciatori smettessero di pagare le tasse venatorie (quasi 500 euro all’anno a testa, ndr) o addirittura chiedessero i rimborsi di quelle già versate?
L’assessore regionale alla Caccia, Dino Pepe (in foto in alto a destra, ndr), il suo omologo in Provincia, Antinoro Piscicelli, ma anche le associazioni agricole hanno la minima idea di cosa potrà accadere se questo sciopero sarà portato, come pare, fino alle estreme conseguenze?
Francesco Bottone
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