martedì 11 giugno 2013

nota dell'assesore alla caccia Mario Lattanzio della provincia di Pescara in merito all'approvazione del regolamento per la caccia al cinghiale ---e nota dell'assessore regionale Febbo in merito ai danni da cinghiale


Pescara approva regolamento caccia al cinghiale

   

 Il Consiglio provinciale di Pescara ha approvato il Regolamento per la gestione del cinghiale. Il testo, condiviso da maggioranza e minoranza, sarà seguito da un Piano di assestamento faunistico che sarà messo a punto insieme all'Ambito territoriale della caccia. Lo ha spiegato in una nota l'assessore alla Caccia Mario Lattanzio.
“Attraverso il provvedimento che ha avuto il via libera oggi, vengono istituite delle zone di caccia, assegnate alle varie squadre, e in questo modo si disciplina adeguatamente l'attività venatoria e nello stesso tempo si creano le condizioni per una maggiore sicurezza del territorio – dice Lattanzio. Inoltre si creano le condizioni per ridurre i danni all'agricoltura da parete dei cinghiali perché, di fatto, le varie zone sono tutte indistintamente controllate".
"Sono previste delle penalizzazioni - aggiunge l'assessore Lattanzio -, per chi non rispetterà le disposizioni approvate dal Consiglio che ha deciso di disciplinare il settore in tempi rapidi, così come imposto dalla Regione (il termine ultimo per adempiere è la fine dell'anno). Le novità dovranno essere applicate dall'inizio della prossima stagione di caccia, dopo l'estate”.
“Anche la Provincia di Pescara – commenta il presidente provinciale Guerino Testa – mette un punto fermo nella caccia al cinghiale, come avvenuto da tempo in altre zone del paese, andando incontro alle esigenze di chi è direttamente interessato, e cioè circa 800 cacciatori. Nello stesso tempo la Provincia ha voluto tutelare l'interesse di tutti quegli agricoltori che hanno subito e subiscono danni da parte dei cinghiali”.

Abruzzo: su danni cinghiali serve coordinamento con Parchi e Ministeri

   
"Al fine di divenire ad una concreta risoluzione della complessa problematica generatasi dalla presenza incontrollabile di cinghiali", l'Assessore regionale Mauro Febbo, con i quatto assessori alla Caccia delle rispettive Province, ha inviato una nota agli Enti nazionali dei Parchi e al Ministero sia dell'Ambiente sia dell'Agricoltura per "trovare unità di intenti e gestione sull'intero territorio regionale per affrontare le problematiche legate ai danni causati dai cinghiali".
La decisione sarebbe maturata dopo la riunione dello scorso 31 maggio nella sede della Direzione Caccia con gli assessori provinciali al ramo, Prefetture, e organizzazioni sindacali, durante la quale "è emersa l'esigenza e l'urgenza di lavorare in modo congiunto e coordinato ai Parchi nazionali presenti sul territorio regionale e al Ministero così da trovare soluzioni non tenendo conto dei confini amministrativi, ma ragionando in termini di unità di gestione coincidenti con le unità di popolazione", ha riferito l'assessore Febbo.
"Infatti nella nota si chiede al Ministero dell'Ambiente, in virtù della specifica competenza di vigilanza attribuita dall'art.9 della L. 394/1991, considerato che più volte le Amministrazioni Provinciali e Regionale hanno cercato di instaurare una collaborazione con gli Enti Parco senza aver alcuna risposta se non in casi sporadici, di farsi carico di un coordinamento, tra i vari enti competenti, delle attività finalizzate ad una corretta gestione delle popolazioni di cinghiale".

"Non è pensabile - conclude Mauro Febbo - ottenere risultati soddisfacenti se non intervenendo in maniera coordinata sulla medesima unità di popolazione che è distribuita sul territorio sia all'interno che al di fuori dei confini dei Parchi. Per tutelare la categoria produttiva degli agricoltori è mia intenzione procedere di concerto con tutti i soggetti interessati e competenti per individuare dei possibili percorsi finalizzati ad azioni di prevenzione e contenimento degli effetti dannosi che il sempre crescente numero di cinghiali sta causando su tutto il territorio regionale"

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