.. e i Verdi tornano a chiedere l'abolizione della caccia
"Per abolire la caccia, non sara' mai troppo tardi". Lo ha detto il
leader dei Verdi, Angelo Bonelli, a seguito dell'incidente di caccia
accaduto in Sardegna, in cui ha perso la vita il dodicenne Andrea
Cadinu. Bonelli fa presente che "in Italia esiste un ampio fronte che
considera ormai un'arcaicita' senza senso la pratica venatoria” e che
quindi “è giunto il momento di fare in modo che questa sensibilità si
traduca in provvedimenti, per fermare definitivamente un'attivita' che
non ha ragione di esistere nei Paesi civili".
Se la caccia causa alcuni incidenti non è certo per la pericolosità oggettiva della disciplina (altrimenti invece di una ventina di vittime l'anno se ne conterebbero centinaia), ma per incuria e disattenzione di alcune decine di cacciatori l'anno su quasi un milione. Variabili che purtroppo si ripetono cadenzate in tutte le altre attività umane, di svago, lavoro o altro. Qualcuno - solo per fare un esempio - ha una vaga idea di quanti agricoltori l'anno finiscano schiacciati dalle ruote dei trattori? Noi negli ultimi giorni (2 settimane) ne abbiamo contati una decina, avete sentito per caso chiedere l'abolizione dei trattori? O per lo meno qualcuno che abbia sollevato il problema? Noi no... Per lo stesso motivo per cui nessuno si è mai sognato di vietare alle persone di girare in auto anche se provocano più vittime di quelle che faceva la peste bubbonica nel medioevo o di limitare gli accessi alle vette delle montagne perché quasi ogni giorno in inverno qualche alpinista precipita o peggio causa valanghe che portano alla morte di altre persone. Ma potremmo portare tantissimi altri esempi.
La realtà è ben diversa da quella che per suo tornaconto vorrebbe far credere il partito dei Verdi, da anni ormai estromesso per volontà degli elettori dal parlamento, e dalle seguaci della Brambilla, Gabriella Giammanco e Fiorella Ceccacci Rubino, entrambe tornate alla ribalta sulla tragedia del giovane aspirante cacciatore. La caccia è una delle tante attività tutelate e regolamentate dallo Stato. Se ci vogliamo sentire dei cittadini liberi e se vogliamo continuare a poter pensare di far parte di una nazione civile occorre anche prendere atto del fatto che sono tantissime, per non dire tutte, le attività praticate nel tempo libero che comportano un oggettivo margine di pericolosità. Lo dice la statistica, non BigHunter. Aggiungiamo poi che non esiste un Solo stato tra quelli che definiamo civili, che abbia abolito la caccia, attività prevista e regolata da ogni buon governo, da cui la gestione del territorio non può prescindere, come dimostrano ampi articolati e trattati a difesa della biodiversità, avallati da ogni istituzione scientifica. In realtà è vero il contrario di ciò che pensa Bonelli: negli Stati realmente civili semmai la caccia è considerata una risorsa (in America anche Obama ha più vole elogiato l'importanza dei cacciatori a difesa di ambiente e specie) e non un nemico da abbattere ad ogni costo.
Se la caccia causa alcuni incidenti non è certo per la pericolosità oggettiva della disciplina (altrimenti invece di una ventina di vittime l'anno se ne conterebbero centinaia), ma per incuria e disattenzione di alcune decine di cacciatori l'anno su quasi un milione. Variabili che purtroppo si ripetono cadenzate in tutte le altre attività umane, di svago, lavoro o altro. Qualcuno - solo per fare un esempio - ha una vaga idea di quanti agricoltori l'anno finiscano schiacciati dalle ruote dei trattori? Noi negli ultimi giorni (2 settimane) ne abbiamo contati una decina, avete sentito per caso chiedere l'abolizione dei trattori? O per lo meno qualcuno che abbia sollevato il problema? Noi no... Per lo stesso motivo per cui nessuno si è mai sognato di vietare alle persone di girare in auto anche se provocano più vittime di quelle che faceva la peste bubbonica nel medioevo o di limitare gli accessi alle vette delle montagne perché quasi ogni giorno in inverno qualche alpinista precipita o peggio causa valanghe che portano alla morte di altre persone. Ma potremmo portare tantissimi altri esempi.
La realtà è ben diversa da quella che per suo tornaconto vorrebbe far credere il partito dei Verdi, da anni ormai estromesso per volontà degli elettori dal parlamento, e dalle seguaci della Brambilla, Gabriella Giammanco e Fiorella Ceccacci Rubino, entrambe tornate alla ribalta sulla tragedia del giovane aspirante cacciatore. La caccia è una delle tante attività tutelate e regolamentate dallo Stato. Se ci vogliamo sentire dei cittadini liberi e se vogliamo continuare a poter pensare di far parte di una nazione civile occorre anche prendere atto del fatto che sono tantissime, per non dire tutte, le attività praticate nel tempo libero che comportano un oggettivo margine di pericolosità. Lo dice la statistica, non BigHunter. Aggiungiamo poi che non esiste un Solo stato tra quelli che definiamo civili, che abbia abolito la caccia, attività prevista e regolata da ogni buon governo, da cui la gestione del territorio non può prescindere, come dimostrano ampi articolati e trattati a difesa della biodiversità, avallati da ogni istituzione scientifica. In realtà è vero il contrario di ciò che pensa Bonelli: negli Stati realmente civili semmai la caccia è considerata una risorsa (in America anche Obama ha più vole elogiato l'importanza dei cacciatori a difesa di ambiente e specie) e non un nemico da abbattere ad ogni costo.
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