GIOVEDÌ 9 AGOSTO 2012
COMUNICATO STAMPA DEL 09 AGOSTO 2012
In merito all’articolo apparso sul quotidiano “Il Centro” del 09 agosto 2012 dal titolo “Caso cinghiali, vertice in Procura” il sottoscritto Allegrino Claudio Coordinatore delle Guardie Giurate Volontarie del WWF intende esporre quanto segue:
CHIETI - Il Consigliere provinciale di Chieti con delega alla Caccia Staniscia ha affermato che“il problema dei cinghiali lungo la costa è dovuto ad un solo fattore: il proliferare di aree protette, nelle quali la caccia è vietata e questi animali si riproducono a dismisura e la legislazione vigente e i dogmi della religione ambientalista non permettono alcun intervento da parte dell’uomo all’interno di queste aree ritenute come santuari inviolabili”.
Ricordiamo a Staniscia che il Sistema delle Aree Protette Regionali Abruzzesi riconosciuto da normative comunitarie, nazionali e regionali rappresentano l’unico baluardo a difesa della biodiversità della nostra Regione. Il Sistema delle Aree Protette Regionali sta con soddisfazione maturando anche la capacità di farsi apprezzare da un numero sempre maggiore di turisti che vengono ad ammirare le bellezze del nostro territorio e che mai vorrebbero si sparasse dentro aree in cui la caccia è vietata.
Nessuna parola, nessun impegno giunge dal consigliere Staniscia in merito a quanto denunciato dalla Guardie WWF dopo il delitto di Casalbordino, dove un agricoltore è stato ucciso da un bracconiere ossia sulla inesistenza della vigilanza notturna da parte della Polizia Provinciale e sulle pessime condizioni in cui si trova ad operare il medesimo Corpo, con personale assolutamente carente sul piano numerico e privo di mezzi idonei per arginare gli illeciti ambientali e venatori.
Nessuna dichiarazione si legge dal consigliere Staniscia in merito alla necessità di stimolare il Comitato per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica, affinchè si introduca nella programmazione anche la vigilanza notturna antibracconaggio nelle campagne e nei boschi della nostra provincia.
Il responsabile delle problematiche inerenti la fauna selvatica non sono le Riserve Regionali, è invece la Mala Politica, quella incapace di prendere le decisioni ed in Provincia di Chieti ne abbiamo, da decenni, eclatanti esempi.
Il delegato alla Caccia della Provincia di Chieti Staniscia vuole esercitare la caccia nelle aree protette. Con quali dati? Qual è la stima dei cinghiali in Provincia di Chieti? Staniscia informi invece i cittadini su quali sono state finora le iniziative intraprese dalla Provincia di Chieti per la gestione della fauna protetta fuori dalle aree protette.
Quali sono le iniziative di contrasto al bracconaggio attuate della Provincia di Chieti?
Quali controlli sta predisponendo la Provincia per ridurre il commercio illegale di carne di cinghiale? La Provincia di Chieti si è dotato di un regolamento sulla caccia al cinghiale come hanno fatto le altre province abruzzesi? La Provincia di Chieti ha un per caso Piano Faunistico Venatorio scaduto da diversi anni?
Quali sistemi cosidetti sistemi “ecologici” (previsti dalla Legge quadro nazionale) ha attuato la Provincia di Chieti per contenere la “fauna problematica”? Ad esempio, quanti recinti elettrificati sono stati consegnati agli agricoltori negli ultimi tre anni?
Invitiamo il consigliere Staniscia a svolgere con maggiore impegno l’ amministratore pubblico senza offendere chi svolge attività di volontariato e senza ledere la dignità di chi cerca di fare delle aree protette regionali un esempio moderno di convivenza tra Uomo ed Ambiente.
Al cacciatore Staniscia invece chiediamo di informarsi meglio sulle responsabilità dell’espansione dei cinghiali, responsabilità dei cacciatori e delle amministrazioni filo-venatorie. Già nel 2001 l’autorevole ex Istituto della Fauna Selvatica (INFS), ora ISPRA, affermava: (cit.)“le immissioni a scopo venatorio, hanno sicuramente giocato un ruolo fondamentale nel creare la situazione di espansione e crescita delle popolazioni di cinghiale”.
Claudio Allegrino
Coordinatore Guardie Giurate
Volontarie WWF
Nucleo Provinciale di Chieti
Egregio signor Allegrino,
RispondiEliminaNULLA DA DIRE PER ALCUNI APPUNTI CHE LEI Fà Al dottor Staniscia che quì sarebbe TROPPO LUNGO TRATTARE...
MA,come al solito LEI e quelli come Lei, ARGOMENTANDO con problematiche pur esistenti EVADE VOLUTAMEN TE IL PROBLEMA ALL'OGGETTO: HA RAGIONE IL DOTTOR STANISCIA SE AFFERMA CHE NELLE AREE PROTETTE AVVIENE UNA PROLIFERAZIONE A DISMISURA DEL CINGHIALE/ QUESTO FERMO RESTANDO LE RESPONSABILITà PASSATE E PRESENTI DELLA POLITICA/ LEI , CHE DOVREBBE ESSERE L'ESPERTO FA FINTA DI NON SAPERE CHE:
IL CINGHIALE NON HA ANTAGONISTI NATURALI NELLA NOSTRA ZONA DI BASSA PROVINCIA E L'UNICO SISTEMA CHE POTREBBE RIDURRE E REGOLARE LE PRESENZE DI QUESTO UNGULATO è LA CACCIA SELETTIVA E PROGRAMMATA, IN DIVERSI PERIODI DELL'ANNO FATTA IN MANIERA SCIENTIFICA.....
MA LEI E A QUELLI COME LEI NON INTERESSA USARE LA RAGIONE E LE CONOSCENZE CHE PUR AVETE, PER IL BENE DELLA COMUNITA, IN QUESTO CASO PER I CONTADINI E PER l'agricoltura, ma sapendo CHE AVETE ASSUNTO UN RUOLO e un ...."PRESTIGIO".... VERSO UNA CERTA OPINIONE PUBBLICA CHE PENDE SOLO DALLE VOSTRE LABBRA, CERCATE DI DIFENDERE TUTTO CIò ANCHE CONTRO LA RAGIONE....!!
.....OGGI il PROBLEMA è il CINGHIALE....MA CI SONO LE PRIME AVVISAGLIE DELLA PRESENZA DEL CAPRIOLO NELLE NOSTRE CAMPAGNE e a questo la caccia è vietata anche nelle zone libere.....ma a LEI QUELLO CHE INTERESSA E "DIFENDERE" l'immagine acquisita della sua associazione, NON IMPORTA A SPESE DI CHI....!! ....TANTO DI ARGOMENTI NE AVETE PER
N A S C O NJ O N D E R E i problemi, quelli veri !!
Un cacciatore e protezionista, uno vero e senza interessi di sorta......