venerdì 22 giugno 2012

Rabboni: dal Ministro Catania un impegno su caccia e danni fauna

 
Linee guida nazionali sulle cacce in deroga, corretto recepimento della direttiva uccelli per chiudere la procedura d'infrazione nei confronti dell'Italia, accellerazione dei tempi per la revisione delle specie protette,  regole per la caccia agli ungulati e coordinamento su base nazionale dei calendari venatori regionali: questi gli argomenti sottoposti al Ministro Catania dagli assessori regionali all'agricoltura durante un incontro organizzato a Roma su iniziativa dell'Emilia Romagna.  

"Dal ministro Mario Catania -  riporta l'Assessore regionale dell'Emilia Romagna Tiberio Rabboni – è arrivato un impegno importante a predisporre per le prossime settimane una proposta legislativa su una parte rilevante degli argomenti denunciati e ad avviare su di essa il necessario confronto con le Regioni e con i diversi portatori di interesse. Diamo atto al ministro di senso di responsabilità e di disponibilità ed attendiamo fiduciosi i testi anche se, non certo per responsabilità dell'attuale ministro l'attesa dura ormai da molti anni”.

Nel frattempo, secondo Rabboni, bisogna mettere in atto tutte le iniziative che a normativa invariata possono contribuire a ridurre i danni agricoli. “Invitiamo pertanto le Province ad adottare da subito adeguati e mirati piani di controllo degli storni a difesa della frutta estiva – ha sottolineato - contemporaneamente ci attiveremo per una delibera regionale sulla caccia allo storno, in deroga ai divieti europei, analoga a quella dello scorso anno che, diversamente da quanto avvenuto in altre Regioni italiane, non è stata nè impugnata, nè ritirata."

La questione aperta dall'Emilia Romagna in particolare si riferisce ai numerosi danni.  "Abbiamo illustrato al ministro una situazione paradossale e non più giustificabile – spiega l’assessore emiliano-romagnolo Tiberio Rabboni - da un lato gli agricoltori ci chiedono pressantemente di tutelare le loro produzioni dai danni provocati dagli storni e più in generale da una fauna selvatica che in alcune realtà territoriali risulta particolarmente e pericolosamente numerosa; dall'altro le nostre possibilità di intervento sono costantemente contrastate e neutralizzate da una normativa nazionale incompleta e contraddittoria che lascia spazio alle interpretazioni soggettive, ai ricorsi amministrativi, alle infrazioni europee e al conflitto permanente. Per questo abbiamo sollecitato il Governo su una serie di provvedimenti attesi da tempo”. 

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