giovedì 14 giugno 2012

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ANIMALISMO
NERO


Un gruppo neofascista che organizza assalti ai canili e scontri di piazza in nome degli amici a quattro zampe. Col sostegno dell’ex ministro Michela Brambilla che si mette alla testa delle sigle storiche dell’ambientalismo, come Wwf ed Enpa
Odiano i diversi, gli immigrati, gli omosessuali, ma si ergono a difensori di cagnolini e scimmiette. La passione per gli animali nel nostro Paese unisce molte figure nere. Militanti di organizzazioni xenofobe come Forza nuova, spesso a fianco di Michela Brambilla, ex ministro del governo Berlusconi, passata dalla difesa a oltranza dell’ex premier a quella degli amici a quattro zampe. 
Il Green Hill è un allevamento di cani beagle per esperimenti, che si trova a Montichiari vicino Brescia. Il suo nome ha fatto il giro d’Italia, una ondata di indignazione ha messo nel mirino il centro: il 29 aprile ben 1.400 persone hanno preso parte alla manifestazione dal titolo Occupy Green Hill, che si è conclusa con scontri tra manifestanti e polizia e l’arresto di dodici animalisti che erano riusciti a entrare nel centro. Michela Brambilla era in prima fila: si è battuta per la liberazione dei militanti animalisti e ha fatto visita agli arrestati in carcere. Tra i manifestanti c’erano anche le bandiere di una strana sigla sconosciuta ai più: si chiama 100 per cento Animalisti. Il loro esordio in piazza risale però al 29 febbraio scorso davanti ai cancelli dell’Harlan di Correzzana, nei pressi di Monza. Gli Animalisti al 100 per cento si presentano accompagnati proprio dalla deputata del Pdl per protestare contro l’uso da parte dell’azienda di 750 macachi per esperimenti crudeli e disumani. I militanti scavalcano i cancelli ed entrano. Alla fine del blitz la Harlan si impegnerà a impedire l’arrivo dei macachi per gli esperimenti. «Il massacro degli animali da sperimentazione e da vivisezione è una vergogna non più tollerabile», spiega il leader dell’associazione, Paolo Mocavero. Un anima lista duro e puro che il 19 aprile ha subito una condanna a 15 giorni di reclusione e 150 euro di multa per aver promosso una manifestazione contro il palio di Feltre in Veneto. Ma non è rimasto solo: «Desidero esprimere la mia personale solidarietà e vicinanza a Paolo Mocavero», è stato il commento dell’ex ministro Brambilla. Ma chi è questo personaggio, che è solito accompagnare nelle lotte animaliste la deputata berlusconiana doc? È una storia lunga quella di Paolo Mocavero. La sua associazione è radicata soprattutto nel Nordest e nella Capitale. “Felpe nere animaliste”, li definiscono i giornali locali. Sito web accattivante, con tanto di citazione dell’anarchico Barry Horne sulla home page e un simbolo con il cane “Muttley” e due spade incrociate, immagine spesso utilizzata dai gruppi ultras di estrema destra. Nel loro mirino: i palii di paese, i circhi, i canili, e tutto ciò che può essere considerato sfruttamento degli animali. Paolo Mocavero, il leader dell’associazione, è un affermato animatore della movida padovana discotecara, conosciuto ai più col nome d’arte di Moka dj. Nelle elezioni comunali del 1999 Paolo Caratossidis, capo locale di Forza nuova, partito neofascista fondato dell’ex leader di Terza posizione Roberto Fiore, candida a sindaco proprio Moka dj. Raccoglierà l’1,1 per cento dei consensi, e nel ballottaggio sposta i suoi voti su Giustina Destro di Alleanza nazionale. Nel forum del sito centopercentoanimalisti.com, è lo stesso Mocavero che racconta della sua candidatura con Forza nuova: «L’ho fatto per fare un favore ad amici. I miei voti servirono per far vincere Giustina Destro amicissima di Silvio Berlusconi e Vittoria Michela Brambilla». Sempre nel 1999 Mocavero si candida alle elezioni europee con la Lega d’azione meridionale, la lista dell’ex sindaco di Taranto Giancarlo Cito, condannato per associazione mafiosa nel 1995 e per concussione nel 2008. Risultato elettorale impalpabile: appena sopra lo zero. Non pago, nel 2003 Mocavero fonda 100 per cento Animalisti, la sua creatura. L’associazione si espande anche a Roma dove è protagonista di diverse proteste contro il canile della Muratella nei pressi del quartiere Casalbertone. Forse anche per questo alle manifestazioni degli animalisti neri spesso arrivano a sostegno i militanti del Circolo futurista di Casalbertone, vicini ai “fascisti del terzo millennio” di Casa Pound. E l’11 luglio del 2009, davanti al canile comunale finisce a mazzate. «Quelli di 100 per cento Animalisti hanno prima provato a colpirci con le loro bandiere e poi non contenti, Mocavero e i suoi hanno sfondato i cancelli e hanno provato ad aggredire i lavoratori, fermati dall’intervento della polizia», racconta Simone Placido, uno dei dipendenti del canile. Insieme ai “docili” animalisti di Mocavero in quell’occasione c’erano anche i militanti di Casa Pound.
Le amicizie della Brambilla, del resto, non fanno più notizia. È il 5 giugno del 2009 quando alla festa dei Carabinieri di Lecco, l’allora ministro del Turismo, sulle ultime note dell’inno di Mameli si esibisce in un inequivocabile saluto romano immortalato dai fotografi. L’Anpi di Lecco deposita una denuncia alla procura della Repubblica accusando la Brambilla di apologia del fascismo per quel saluto romano definito dalla diretta interessata «un saluto alla folla». Un gruppo di ex partigiani manifestò a Calolziocorte, nel Lecchese, davanti all’azienda della famiglia dell’ex ministro esponendo le gigantografie del saluto romano della Brambilla pubblicate per la prima volta dalla Gazzetta di Lecco. Ma la rossa berlusconiana il 24 marzo ha tenuto a battesimo la “Federazione italiana associazioni diritti animali e ambiente – Nel Cuore”, «un unico grande soggetto capace di funzionare come aggregatore di istanze fondamentali e di costituire un potente fronte comune nelle battaglie ambientaliste e animaliste», si legge nel documento di presentazione. Alla federazione partecipano anche la Lav (Lega anti vivisezione) e l’Enpa (Ente nazionale protezione animali). Ha dato disponibilità a collaborare anche il Wwf, nonostante la strana amicizia tra Brambilla e gli ex forzanovisti. «Non esiste da parte del Wwf Italia alcun vincolo di appartenenza o adesione alle iniziative che saranno condotte dalla Fondazione animalista», ci dice Stefano Leoni, presidente dell’associazione. «La presenza della presidente dell’Enpa, già senatrice dei Verdi e del Pd, è per noi una garanzia contro la deriva di destra». Il riferimento è a Carla Rocchi, che nel 1994 ha fondato il comitato “E se fossero innocenti?”, che chiedeva la liberazione di Luigi Ciavardini, Valerio “Giusva” Fioravanti e Francesca Mambro, secondo loro condannati ingiustamente per la strage delle stazione di Bologna del 2 agosto del 1980. Vittime di insabbiamenti secondo i promotori del comitato della Rocchi. Non è proprio una grande garanzia contro la deriva nera.di Antonio Musella

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