giovedì 3 maggio 2012


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LIPU: UCCELLI IN DECLINO CAUSA AGRICOLTURA E PERDITA DI HABITAT


giovedì 3 maggio 2012
lipu rapporto uccelli comuni Un nuovo rapporto della Lipu, realizzato in collaborazione con il Ministero delle Politiche Agricole, evidenzia che 12 specie di uccelli agricoli (sulle 26 analizzate) hanno subito un andamento in ribasso dal 2000 al 2010. La colpa è imputabile al consumo di suolo, alla meccanizzazione e intensificazione dell’agricoltura, dell’uso di pesticidi, al degrado degli habitat. In particolare emergono pericoli per la calandrella (-14,4% il decremento medio annuo, -66% dal 2000 al 2010, in Pericolo di estinzione nella Lista Rossa), l’allodola (-2,9% annuo, – 30% sul decennio, Vulnerabile in Lista Rossa), l’averla piccola (-3,6% annuo e -42% sul decennio, Vulnerabile in Lista Rossa), la rondine (-30% nel decennio), i passeri (-40%), il torcicollo (-56%), la cutrettola (-38%) e il cardellino (-34%). In aumento invece, tra le specie che vivono in ambienti agricoli, gazza, cornacchia grigia, gheppio, ortolano, rigogolo, usignolo, upupa, tortora selvatica, luì bianco e strillozzo.
Il rapporto ha studiato diversi gruppi di specie a seconda dell’appartenenza all’habitat di riferimento: ad ognuno di questi è stato abbinato un indice di biodiversità, quali il Farmland Bird index (specie ambienti agricoli), Woodland Bird Index (specie ambienti boschivi), e l’All Common Species index (tutte le residue specie comuni non rientranti nei precedenti due). Tra le specie boschive invece del Woodland Bird Index sono risultate in declino regolo, cincia mora e ciuffolotto, mentre in aumento il picchio rosso maggiore, il fiorrancino, lo scricciolo, il rampichino comune, il pettirosso e la cinciarella.
"I tre indici - spiega l'associazione in un comunicato - sono stati calcolati per ognuna delle sei zone ornitologiche identificate: alpina, rilievi prealpini e appenninici, sistemi collinari, pianure, rilievi mediterranei, steppe mediterranee. Il Farmland Bird index è risultato negativo nelle zone di pianura, a dimostrazione di come agli effetti dell’industrializzazione dell’agricoltura si sommi il grave fenomeno del consumo di suolo: cementificazione e sottrazione definitiva di habitat si traduce in un danno per la biodiversità e in particolare un declino degli uccelli in questi ambienti. Un fenomeno, questo, che in collina sono di solito meno accentuati, grazie al fatto che le zone agricole sono caratterizzate da un mosaico di ambienti".
Nel rapporto Lipu la caccia non è citata tra i pericoli per la biodiversità avicola, segno più che evidente che alcune campagne oltranziste della stessa associazione, basate più che altro su posizioni prettamente animaliste, non hanno in realtà alcun fondamento scientifico che le sostenga. Non è un caso che le specie in declino sono proprio quelle non sottoposte a prelievo venatorio e che, al contrario, specie inserite nei calendari venatori registrano una situazione di stabilità e in alcuni casi di incremento (tortora).

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