Si
conclude il 27 aprile a Vasto (sede dell’Ambito Territoriale di Caccia
"Vastese"), il ciclo di conferenze sui nuovi programmi di gestione
dell’attività venatoria che l’Assessorato alla caccia intende portare
avanti per il futuro. Gli incontri organizzati nelle sedi ATC si sono
resi necessari dopo le varie iniziative intraprese dall’Assessorato alla
Caccia, tra cui quella di dotarsi di uno strumento di comunicazione e
condivisione delle informazioni legate a vari livelli di gestione della
fauna, nell’ottica di ricercare la massima sinergia tra i diversi Enti
interessati a tale tematica. La società, incaricata dalla
Direzione per sviluppare un progetto specifico ha predisposto un
programma funzionante via WEB in grado di gestire dati di qualsiasi tipo
(alfanumerici e geografici) dai server remoti impiegati in modo
specifico alla gestione e sicurezza dei dati (web-gis). I seminari
finalizzati alla formazione/informazione dei componenti degli ambiti
territoriali di caccia della regione, sono stati tenuti dal Biologo Franco Recchia
dell’Ufficio regionale alla caccia. Le conferenze presso gli ATC di
Avezzano, Sulmona, L’Aquila e Teramo sono servite proprio a rimarcare il
passaggio da una forma di caccia consumistica ad una forma di caccia
sostenibile basata sul concetto di capitale-interesse (prelevo
l’interesse lasciando il capitale). Quindi non solo ripopolamenti ma anche gestione delle popolazioni di animali selvatici presenti sul territorio. "Sono diverse – precisa l’Assessore alla Caccia – le
iniziative intraprese dalla direzione regionale finalizzate ad una
corretta gestione tecnico-scientifica della caccia. Tale iniziative ed
incontri negli ATC territoriali sono strategici e fondamentali alla luce
delle iniziative intraprese dall’Assessorato quali l’attivazione
dell’Osservatorio Faunistico Regionale, la stesura del nuovo Piano
Faunistico e Venatorio Regionale affidato all’ISPRA ed un costruttivo
rapporto con tutti i soggetti coinvolti nella gestione della fauna
selvatica (Ministero dell’Ambiente, ISPRA, Parchi, Province, ATC,
associazioni Venatorie,Ittiche e Ambientaliste, ecc).Una corretta gestione della fauna mai svolta fino ad oggi fuori dalle aree protette – conclude l’Assessore – permetterà
tra l’altro, un notevole risparmio di spesa da parte dell’Ente, in
quanto nella Regione Abruzzo, si stima una spesa di circa tre milioni di
euro annui per rimborso danni alle colture agricole e ad animali
domestici da parte della fauna selvatica".Tratto da www.abruzzonews24.it |
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