domenica 11 marzo 2012

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO DALL'ASSOCIAZIONE AMBIENTALISTA WILDERNESS L'UNICA ASSOCIAZIONE AMBIENTALISTA CHE DI PRINCIPIO NON E' CONTRO LA CACCIA.....


Associazione Italiana per la Wilderness (AIW)

Riconosciuta dal Ministero dell’Ambiente con Decreto 28 dicembre 2004 – G.U. n. 53 - 5 marzo 2005
 

    Spett.li ORGANIZZAZIONI VENATORIE:
                                                                             
                                                                              FEDERCACCIA
                                                                              ANUU
                                                                              ARCICACCIA
                                                                              CONFAVI
                                                                              ENALCACCIA
                                                                              ITALCACCIA
                                                                              LIBERA CACCIA
                                                                              ENTE PRODUTTORI SELVAGGINA
                                                                              SAFARI CLUB INTERNATIONAL
                                                                              UNCZA
                                                                              URCA
                                                                              CNCN
                                                                              ORGANIZZAZIONI MINORI

Oggetto:    Siti di Natura 2000 ed Aree Wilderness europee: rischio di una chiusura dell’attività venatoria per intervento dell’Unione Europea mediante una Direttiva già da tempo allo studio della Commissione Ambiente dell’UE.
 Con la presente si ritiene di informare tutte le organizzazioni venatorie sul rischio che il Parlamento Europeo approvi da un momento all’altro una Direttiva che potrebbe chiudere alla caccia una parte dei Siti di Natura 2000 col pretesto di riconoscerli quali “Aree Wilderness europee”.Ciò alla luce di una Mozione (Risoluzione) già approvata nel febbraio del 2009 su pressione di associazioni ambientaliste anticaccia europee e con l’appoggio, evidentemente, di gran parte del Parlamento europeo, e, chissà, magari a loro insaputa (?) anche di parlamentari rappresentanti i cacciatori o vicini al mondo della caccia!Di tale manovra, perché così riteniamo di definirla, si è avuto conferma a seguito di un interrogazione parlamentare da noi stilata e poi fatta presentare dal parlamentare-cacciatore Sergio Berlato, gentilmente prestatosi a questa nostra richiesta, al fine di scongiurare che in Europa si costituiscano Aree Wilderness assolutamente avulse dal criterio storico americano dove queste Aree furono ideate e, ad oggi, mai modificate nella loro originaria funzione che, appunto, non le chiude all’attività venatoria a meno che non ricadenti nell’ambito di Parchi Nazionali o altre aree protette chiuse alla caccia in virtù di altre leggi (in molte aree protette americane la caccia è consentita). Linea storica nel 1991 fatta propria anche dal governo Finlandese, unico Paese d’Europa ad aver costituito delle Aree Wilderness secondo lo spirito e le regole americane.Nonostante l’opposizione della scrivente Associazione, la quale sta subendo un ostracismo in merito da parte delle suddette associazioni ambientaliste europee e che ha già provveduto, oltre che a far presentare la suddetta interrogazione (che ha ricevuto una apparente rassicurante risposta da parte del Segretario della Commissione Ambiente), anche a proporre delle “Linee Guida per Aree Wilderness Europee” secondo il criterio storico di queste aree, il rischio è grande: si mira alla chiusura totale alla caccia di gran parte dei Siti Natura 2000 con la scusa di classificarli “Aree Wilderness” pur non avendone i criteri. Abbiamo ragione di pensare che il Parlamento Europeo voglia presentarsi con questa iniziativa al 10° Congresso Mondiale sulla Wilderness che si terrà nel 2013 in Spagna. Per contrastare questo sciagurato evento, il 30 gennaio scorso la scrivente Associazione ha provveduto ad inoltrare un plico con la documentazione pertinente a tutti i nostri parlamentari europei facenti parte della Commissione Ambiente e del Sustainable Hunting, Biodiversity, Countryside Activities and Forests Intergroup.Ora, mentre le associazioni ambientaliste anticaccia europee da tempo si sono coalizzate per creare una lobby parlamentare europea che sostiene la loro linea (prova ne è la suddetta Mozione del 2009), il mondo venatorio sembra ignorare questo rischio e, forse, ne è addirittura all’oscuro, nonostante la presenza di non pochi parlamentari vicini al mondo della caccia (ma forse più interessati ad altre questioni!).  La scrivente Associazione tiene a precisare che il rischio di questa chiusura non riguarderà le Aree Wilderness italiane, in quanto solo in parte ricadenti in Siti di Natura 2000, ma teme il crearsi di un precedente contrario all’idea delle Aree Wilderness originarie; perché in Europa si corre il rischio che siano così definite aree protette assolutamente prive dei criteri territoriali per tali riconoscimenti e quindi, di fatto, assimilabili in tutto e per tutto a Parchi e Riserve Naturali; quindi chiuse alla caccia.In merito sono stati dedicati due numeri del nostro periodico Wilderness/Documenti a questo problema, nei quali sono stati pubblicati tutti i documenti pertinenti ed avanzato profonde critiche a quanto si sta facendo in Europa; ciò NEL SILENZIO ASSOLUTO di organismi che dovrebbero invece essere informati, come le vostre associazioni: in Europa si punta a chiudere altri milioni di ettari alla caccia ed i cacciatori pensano solo ad... andare a caccia! Benché a suo tempo i periodici succitati siano già stati inviati a tutte le sigle in epigrafe, se ne allega fotocopia unitamente alla copia della lettera indirizzata alla Segreteria ed ai membri della Commissione Ambiente dell’UE, sperando che almeno gli organismi in epigrafe, tramite i contatti politici europei di cui certamente più di noi dispongono, si attivino prima che sia troppo tardi affinché la Direttiva a cui la Commissione Ambiente sta lavorando recepisca le Linee Guida da noi elaborate.
 Si ricorda che già i Siti di Natura 2000 (per non parlare della Convenzione RAMSAR!) furono approvati nel silenzio assoluto del mondo venatorio e politico italiano, il quale scoprì, solo quando era troppo tardi, il loro significato vincolistico. Ora il rischio è che con la scusa di una Direttiva europea sulla Aree Wilderness (alla quale saremmo favorevoli, ma alla condizione che siano rispettati i criteri da noi stabiliti ed ispirati alle radici storiche di queste Aree) si chiudano alla caccia milioni di ettari di Siti Natura 2000! E l’Italia è forse la nazione più esposta a questo rischio, in quanto i Siti Natura 2000 nel resto d’Europa sono in gran parte già coincidenti con Parchi e Riserve Naturali, mentre in Italia sono massimamente estesi all’esterno di tali aree (un altra “manovra” degli ambientalisti a suo tempo sfuggita o “ignorata” ai politici italiani (anche regionali) che approvarono i Siti, incantati dalle promesse di contributi europei per la loro gestione!).

                                                                             IL SEGRETARIO GENERALE
                                                                                         F.to Franco Zunino

3 commenti:

  1. Io sono un cacciatore come voi,umile e ho sempre rispettato,le leggi in vigore all’esercizio venatorio.Ho quarant’anni di porto d’armi,e in tutto questo tempo,la caccia ha subito molte modifiche.Questa volta pero,penso che bisogna muoversi veramente,TUTTI UNANIME ,per controbbattere l’offensiva che si sta propagando nel mondo venatorio,e il termine ultimo per decidere, cosa avverra’della nostra passione,sara’ espresso,al congresso MONDIALE di Spagna nel 2013,stando al documento che sancisce le aree Wilderness,sancito gia da una mozione approvata nel febbraio 2009,su pressioni di associazioni ambientaliste,e anticaccia europee,e con l’appoggio di gran parte, del PARLAMENTO EUROPEO.Se avete letto bene il documento che io ho postato sul sito,questo documento,PROVIENE DA UNA ASSOCIAZIONE AMBIENTALISTA,che ha documentato la presente,ad una ASSOCIAZIONE VENATORIA(arcicaccia di chieti).Vi rendete conto,che chi ci ha avvisati, del pericolo che corriamo,e’ un associazione AMBIENTALISTA?Ma i nostri politici,o i nostri referenti nazionali,sono a conoscenza di tutto questo?Eppure al parlamento europeo,sono presenti anche i nostri rappresentanti politici, che forse hanno fatto orecchi da mercante,per loro convenienza.Nel PARLAMENTO EUROPEO da come mi risulta, fanno parte,diverse ass.ambientaliste,COALIZZATE TRA LORO,e i rappresentanti nostri ,associazioni venatorie,sono presenti?Una volta esisteva l’UNAVI,CHE RAPPRESENTAVA TUTTE LE ASSOCIAZIONI VENATORIE D’ITALIA,CON UN RAPPRESENTANTE LEADER,che all’occasione,esponeva i nostri problemi,alle forze opposte.Ma adesso chi si occupa di noi,con le leggi in vigore europee,”key concepts,leggi e documenti comunitarie ue,chi prende l’argomento in nostra difesa.SE VERAMENTE AVETE NEL CUORE,L’ATTIVITA’ VENATORIA,QUESTO E’ IL MOMENTO DI DIVULGARE A I NOSTRI REFERENTI NAZIONALI,IL PERICOLO CHE STIAMO VIVENDO,INFORMANDOLI DELLA NOTIZIA, CHE HO POSTATO SUL SITO.Io lo faro’ con il nazionale dell’arcicaccia,sig.Osvaldo Veneziano,voi fatelo con i vostri referenti di associazione.Ricordate che con internet,chiunque puo’ mandare un messaggio di PROTESTA.Saluto tutti i cacciatori Maurizio.

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  2. Se ci chiudono il territorio,e' una conseguenza logica,ci chiudono anche la caccia,ma ci vogliamo svegliare,o aspettiamo la fine,rimanendo inerti?

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  3. ho avvisato il nostro nazionale al fine di farlo intervenire nella vicenda....sarebbe gravissimo se passasse questa legge europea...potrebbe portare alla chiusura di tantissimi territori in europa e quindi anche in italia...voi lettori(appartenenti ad altre associazioni venatorie) mettetene a conoscenza direttamente anche i vostri eventuali nazionali...non passateci sopra la cosa è molto pericolosa.

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