16 Gennaio 2012
Arcicaccia, tolleranza zero verso il bracconaggioFerimento di un’aquila reale nel Parco dei Monti Sibillini
Tolleranza zero verso qualsiasi atto di bracconaggio: ferma presa di posizione dell'Arcicaccia dopo la notizia del ferimento a fucilate di un raro esemplare di aquila reale sull'altopiano di Macereto, nel cuore del parco dei Sibillini.
"Occorre fermare la mano di questi banditi della natura - dichiara Marco Ciarafoni, presidente del Consiglio nazionale dell'Arcicaccia. Su quei territori insistono quattro o cinque coppie di aquila reale. Il ferimento dell'aquila reale rischia di intaccare la difficile opera di conservazione in atto e il delicato equilibrio raggiunto. Questi crimini vanno colpiti in maniera esemplare e d'accordo con la nostra federazione provinciale e il nostro comitato regionale offriamo piena disponibilità per coordinarci nelle iniziative che saranno assunte in termini di prevenzione e repressione e prenderemo contatto con la direzione del Parco per affrontare la problematica".
"Il bracconaggio - conclude Marco Ciarafoni - getta fango sull'intera comunità dei cacciatori e come a volte avviene, può essere utilizzato strumentalmente contro la caccia. Anche per questo la reazione delle associazioni venatorie e del popolo onesto dei cacciatori deve essere determinata e foriera di qualsiasi atteggiamento distaccato o ambiguo"
"Occorre fermare la mano di questi banditi della natura - dichiara Marco Ciarafoni, presidente del Consiglio nazionale dell'Arcicaccia. Su quei territori insistono quattro o cinque coppie di aquila reale. Il ferimento dell'aquila reale rischia di intaccare la difficile opera di conservazione in atto e il delicato equilibrio raggiunto. Questi crimini vanno colpiti in maniera esemplare e d'accordo con la nostra federazione provinciale e il nostro comitato regionale offriamo piena disponibilità per coordinarci nelle iniziative che saranno assunte in termini di prevenzione e repressione e prenderemo contatto con la direzione del Parco per affrontare la problematica".
"Il bracconaggio - conclude Marco Ciarafoni - getta fango sull'intera comunità dei cacciatori e come a volte avviene, può essere utilizzato strumentalmente contro la caccia. Anche per questo la reazione delle associazioni venatorie e del popolo onesto dei cacciatori deve essere determinata e foriera di qualsiasi atteggiamento distaccato o ambiguo"
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