lunedì 18 aprile 2011

COSTRUIRE IL FUTURO DELLA CACCIA

Costruire il futuro della caccia in un Paese migliore e rendere protagonisti i Cacciatori nella società: è questa la missione dell'Arcicaccia fin dalla sua fondazione. 
Oggi più che mai c'è da respingere l'attacco animalista che punta alla privatizzazione della caccia e c’è da  rendere inoffensivi quei politici e quella parte del mondo venatorio che agitando la demagogia e la propaganda fanno il gioco degli anticaccia. I danni fatti sono evidenti. 
I cacciatori sono di nuovo mal visti, subiscono una cattiva informazione, i tempi di caccia non sono più certi per specie importanti come i turdidi e la beccaccia per colpa di chi ha tentato una spallata parlamentare che non aveva chiesto nessuno. Ben altri problemi andrebbero affrontati anzichè passare il tempo nelle aule dei tribunali perché le leggi non vengono applicate correttamente. 
Ci bisogno di dare certezza del diritto a quanti vorrebbero deroghe certe, calendari venatori scientificamente
validati e buon governo del territorio sia per favorire la sosta dei migratori e sia per ricostruire il patrimonio faunistico.
La caccia di qualità non può vivere su atteggiamenti nostalgici ma è la conseguenza di buone pratiche gestionali ed è cosi che assumendo il profilo di utilità sociale viene accettata dalla pubblica opinione come ci racconta la ricerca commissionata da Face Italia.
Agli italiani – come recita la ricerca - piace «una caccia normata, limitata, responsabile e sostenibile (che però, spesso, non sa esistere già)».
E allora basta con la fiera degli inganni, di chi continua a raccontare la frottola della necessità di fare una nuova legge per dare l'illusoria idea che presto ci saranno “più spazi, più tempi e più specie”. 
La storia di questi anni ci dimostra che tanta agitazione interessata ha prodotto esattamente il contrario pregiudicando il buon rapporto che si era stabilito negli ultimi anni tra cacciatori e collettività a seguito dell'approvazione della legge 157 e del lavoro di quelle regioni (non tutte) dove la norma è stata applicata concretamente.
Occorre una ripartenza pena la deriva. La cultura venatoria deve riconquistare una propria autonomia di pensiero, tale da renderla forte e riconoscibile in ogni contesto. 
Nel corso dei secoli la caccia è stata, essenzialmente, vivere la natura ma anche ritualità, sacralità,
emozioni, cultura, ricreazione, gioco, istinto, ragione. 
Od anche per dirla come il maestro Mario Rigoni Stern la caccia è libertà, sole, spazi, tempeste.
Il cacciatore moderno è un cittadino preparato e consapevole che ha cuore le sorti ambientali del proprio Paese. Dal suo lavoro gestionale, dalle capacità di stringere alleanze e dalle conoscenze che saprà mettere a disposizione ne potrà trarre vantaggio un territorio, una comunità. Il lavoro che ci attende è titanico ma necessario. Ridefinendo livelli unitari credibili e fondati sui contenuti, e non sulle chiacchiere, occorre promuovere e rafforzare la caccia italiana  della legge 157 e dell'articolo 842 del codice civile.
La caccia che collega l'attività venatoria alla grande questione della gestione del territorio e della tutela ambientale; la caccia popolare praticata per libera scelta e non determinata dalle risorse economiche a disposizione; la caccia basata sul prelievo programmato e non sull'uso indiscriminato del territorio; la caccia fondata sulle indicazioni della scienza; la caccia che sia anche valore aggiunto e risorsa integrativa della ruralità e che stabilisce un rapporto virtuoso con l'impresa agricola di qualità e multifunzionale ; la caccia che non
lascia tregua e non volge lo sguardo da un'altra parte quando occorre contrastare e reprimere il bracconaggio; la caccia che vuole calendari omogenei e rispettosi delle norme e chiede l'applicazione corretta delle deroghe quali interventi di controllo gestionale, eccezionali e rispondenti alle prescrizioni comunitarie e alle indicazioni della scienza.
Costruire il futuro della caccia questo è quanto vogliamo è dobbiamo fare per il bene della CACCIA in Provincia di Chieti, nella Regione Abruzzo in Italia e nel Mondo -Il Presidente Provinciale Arci Caccia CSAA della Provincia di Chieti-

12 commenti:

  1. Teorizzare le ricette e le soluzioni, magari con belle parole e frasi ricercate può risultare utile alla nostra immagine"estetica" verso gli altri.
    Parlare, scrivere, fare discorsi come tutto quello che accade riguardasse solo gli altri, quando forse dovremmo essere noi i protagonisti o /e quelli preposti per cambiare le cose ....
    Le parole e le belle frasi non bastano occorrerebbero fatti concreti e per la caccia i fatti concreti sono quelli che riguardano "la gestione del territorio" e specialmente i risultati che siamo in grado di ottenere....solo questi sono visibili all'esterno e potrebbero" servirci" a dimostrare il nostro diritto ad esserci !

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  2. quanto dici è sacrosanto,così quanto esplicitamente esposto nell'articolo sul quale ai lasciato il tuo commento (scusa il tu, ma fra cacciatori lo ritengo di rigore), mi piacerebbe conoscere il tuo pensiero sulla gestione del territorio, per il quale auspico una tua risposta concreta. Sul nostro diritto ad esserci be ritengo il cacciatore un tassello importantissimo di questo mondo così come l'aria l'acqua e la terra noi siamo parte importante dell'ecosistema natura ecc. ecc.saluti Angelo Pessolano

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  3. Con gli equilibri naturali ormai rotti non possiamo più sostenere, verso l'opinione pubblica, che noi da "cacciatori" facciamo parte come "specie" dell'ecosistema......lo possiamo fare ad un'unica condizione che: noi da "specie pensante e interessata" programmiamo il territorio in modo tale che quello che riusciamo a "produrre"superi di gran lunga quello da noi "prelevato". Non solo, ma che noi facessimo in modo di dimostrare che, con il nostro equilibrio e la nostra organizzazione, riuscissimo a ricreare le condizioni di vita di specie ormai estinte,dimostrando in questo caso, il"nostro ruolo pubblico", nei ceppi originali, ad esempio: starna e lepre. Noi da "specie pensante e illuminata" non dovremmo aspettare che: altri chiudano, con parchi e parchetti, il territorio di caccia e lamentarci che ci vogliono male. Dovremmo essere noi , proprio perchè più di tutti conosciamo le migrazioni, le aree di sosta e le abitudini degli animali, PROGRAMMARE IL TERRITORIO PER LA RIPRODUZIONE , sia di stanziale che per la migratoria e..... "intorno" andare a caccia con soddisfazione! Non possiamo limitarci a svolgere il compitino dei ripopolamenti e sperare che questi animali ......si riproducano in natura....non possiamo pontificare e sostenere che la colpa e sempre degli "altri"......non possiamo darci una buona legge regionale(L.R.2004) e poi far finta che questa non esista! Non possiamo NON vedere che il territorio dell'alto e anche basso vastese le campagne sono per una buona percentuale abbandonate a se stesse senza farci venire in mente,...almeno a livello di vertici di associazione, delle idee di utilizzo del territorio per programmare ,...magari dando un interesse ai proprietari di fondi al recupero"di un reddito armai perduto". Non possiamo far finta che esperienze positive di altri non siano mai avvenute, ad esempio quella regione Toscana ove ricerca e programmazione e.....RISULTATI sono di casa....Se accettiamo un incarico di vertice non dobbiamo limitarci ai soliti....abitudinari atteggiamenti dove i "convegni"... le parole e le idee vanno a fiumi e i fatti invece....??!!.......
    Le ATC hanno il potere di fare i fatti, hanno in mano tutti, o quasi tutti, gli strumenti di legge per la programmazione; se tutti noi amiamo la caccia e la natura lo dobbiamo dimostrare con atti semplici ma nello stesso tempo eclatanti, ad esempio: un protocollo di unità di intenti fra le associazioni presenti nel territorio ove si fissino gli obbiettivi da raggiungere a breve e a lungo termine delle ATC e fare in modo che chiunque vada a "governare" segua quel tracciato comune.. senza che in questo caso anni di gestione di uno o di un'altro...vengano buttati al vento! Che quello che riguarda la politica lo faccia la politica, le associazioni devono in questo modo,unitariamente, (vedi tracciato d'intesa) solo, far sentire il loro peso..... quì si stà parlando di caccia e non di altro.....e chi parla di "altro"lo vada a fare nel posto più appropriato.
    Non si capisce come a livello locale,in riferimento a quanto detto prima, non si possa riuscire a farlo quel tracciato comune, per la programmazione delle singole ATC.
    Se non ci si riesce la spiegazione è semplice: non siamo interessati solo alla caccia, ....e forse vorremmo che attraverso questa si realizzassero altri nostri particolari interessi....??...chi ne sa qualcosa "batta un colpo".
    Cordiali saluti

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  4. bene bravo Michele finalmente iniziamo a parlare di gestione della caccia e del territorio cosa che ci ha sempre visto in primo piano nel cercare di cambiare sistemi ormai passati che non portano a nulla, i ripopolamenti così come vengono effettuati a nostro parere utili solo per il mantenimento o l'incremeto delle tessere associative, producono poco e si basano solo sulla capacità degli animali immessi di salvarsi dalle tante insidie che appena immessi li aspettano ivi compresi gli atti di bracconaggio che li sottopone ad un grosso ridimensionamento dei numeri in zone poco appropriate e senza cibo e spesso lontane dall'acqua,purtroppo senza criteri scentifici e di preparazione del territorio che li dovrà accoglere la mancata collaborazione con il mondo agricolo con il quale si dovrebbe predisporre degli accordi per le colture a perdere così come previsto dalla L.R. aiutandoli economicamente e facendoli diventare parte importante della gestione faunistica del territorio così come avviena da anni in altre regioni italiane dove lòa gestione funziona e bene.Importantisimo sarebbe l'intervento della provincia che dovrebbe gestire ma ormai sono anni che non lo fà più le ZRC E LE AREE CINOFILE VERI ISTITUTI FAUNISTICI che se funzionanti veramente farebbero la fortuna della CACCIA ma la nostra provincia sulla caccia non spende un EURO e la gestione senza soldi non esiste da nessuna parte... in toscana la provincia di firenze in collaborazione con università ed ambiti negli ultimi anni hanno speso circa un MILIONE DI EURO e i risultati si vedono.. il mondo venatorio lì collabora fattivamente alla relizzazione delle sperimentazioni, non come da noi dove se una federazione propone qualcosa le altre sono subito pronte a contrapporsi.. ci sarebbe da parlare per ore, questo è solo l'inizio caro Michele, di positivo c'è che ogni tanto qualcuno ci ricorda quello che dovremmo fare per migliorare questo nostro mondo, così come ai fatto tu. Mi piacerebbe averti al mio fianco, per lavorare insieme con gli altri membri della mia squadra al fine di apportare delle migliorie alla gestione del nostro territorio e delle risorse faunistiche tutte. Saluti Angelo Pessolano-

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  5. Hai parlato solo degli istituti di facoltà della provincia....è un caso che quelli a disposizione delle ATC non vengono, da te per nulla nominati(esempio: zone di rispetto venatorio...ecc ecc...).... Non sarà che ti stai bloccando ancora una volta nel dialogare....?.... che ne pensi del "protocollo programmatico a medio e lungo termine" fra le associazioni.... da me proposto sul precedente intervento per la gestione delle SINGOLE ATC...., dove tutti nel discutere vi potete guardare nelle palle degli occhi ...?
    Non dovrebbero gli interessi della caccia essere, quella praticata, un interesse comune fra tutte le associazioni..almeno a livello della singola ATC ?
    Forse qualcosaltro vi impedisce "L'UNITA'DI INTENTI" e lo sviluppo di un piano programmatico comune ?

    Saluti cordiali

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  6. Caro MIchele, qui nessuno si blocca ne tanto meno sfugge ai tuoi quesiti, premesso ciò sarò sintetico.LeZRS degli ATC ritengo che così come vengono fatte ed utilizzate non portano a nulla. L'istituto delle ZRS è importane ed utile ma non deve essere fatto per fare delle piccole riserve private nelle quali andar ad allenare i cani o ancor peggio bracconare animali immessi dagli ambiti con altri scopi.
    Il tuo piano programmatico tra le associazioni sarebbe utile se fatto tra persone che perseguono come tu dici gli stessi intenti ma ti assicuro che non tutti lo fanno anzi alcuni fanno di tutto per non far raggiungere risultati positivi agli altri rappresentanti associativi per la sola pCaura di perder consenso tra i cacciatori (LE TESSERE...)comunque sono curioso di conoscere quali sarebbero le tue proposte per il piano programmatico di cui parli?Passiamo poi al lavoro fatto dagli Ambiti nel dettaglio dall'ATC VASTESE che ti interessa da vicino, ritengo che anche se si poteva fare di più e meglio anche tra tante difficolta di gestione dovute a liti interne, certamente la presenza sul territorio della fauna selvatica stanziale in questi ultimi anni sia amentata (LEPRI,STARNE E FAGIANI)così come evidenziato dai tesserini di abbattimento che negli ultimi anni ha visto aumentare gli abbattimenti in maniera esponenziale esponenziale, certo è solo l'inizio e le migliorie sono necessari soprattutto sulla gestione del territorio, ma le cose devono essere viste in maniera obbiettiva e propositiva portandoli a paragone anche con le passate gestioni che certamente non hanno fatto di meglio... datosi che se ben ricordo si girava tanto con i cani e spesso non si abbatteva nulla.... Comunque ribadisco sempre che il BRACCONAGGIO è la nostra piaga più grande e molti sforzi dovrebbero essere spesi per fermare lo scempio che questi soggetti fanno al nostro mondo. Saluti Angelo Pessolano-

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  7. Mi spiace, ma è attraverso le leggi e i regolamenti che l'uomo in una qualsiasi attività si crea un percorso da seguire per realizzare e migliorarsi. LA LEGGE VA' APPLICATA IN TUTTE LE SUE PARTI NON SOLO PER LA PARTE DOVE SI PAGANO LE TASSE.....
    Tu dovresti essere tra quelli che per funzione e ruolo (art. 29 L.R. 2004)dovresti batterti perchè ciò accadesse.
    Non puoi assolutamente sostenere,ad esempio, che:
    "PER IL FATTO CHE CI SONO I RAPINATORI E I DELINQUENTI NON BISOGNA APRIRE LE BANCHE"....Stai facendo lo stesso discorso di chi un vent'ennio fa fece aprire nella mia zona TRE ZRC che contenevano un ceppo di fagiano selvatico mai più ricreato.
    Quei signori accampavano più o meno le tue stesse "ragioni" per aprire una fonte vera di selvatici e distruggerla(come poi hanno fatto con pochi giorni di caccia)che tu accampi per NON istituire le ZRV.
    I delinquenti e in questo caso i bracconieri vanno combattuti con i mezzi di legge e non si può scaricare sui cittadini eventuali inadempienze di altri soggetti che hanno compiti di sorveglianza. "RIPRISTINARE SUL TERRITORIO UNA PRESENZA FAUNISTICA OTTIMALE"Art. 31 comma 3 lettera A L.R.2004, è un compito dell'organo di gestione e questo deve adoperarsi affinchè accada, L'unico percorso è quello che stabilisce la legge attraverso gli istituti: ZRC, oasi di protezione ZRV,centri pubblici e privati di selvaggina e collaborazioni con i contadini sfruttando le aree dismesse....
    La regione Toscana dovrebbe essere un esempio da segiure..ma noi preferiamo fare ipotesi...spesso campate in aria, per tarpare le ali alle cose prima che esse nascano.
    Smentisco, per le mie umili conoscenze,da cacciatore di stanziale, "gli aumenti" di selvatici negli ultimi anni da te sostenuto,anzi.... anche se "dovrebbe" esserci per il fatto che la pressione su queste specie è diminuita ...molti si dedicano al cinghiale.. ma così non è....non credo che i tesserini di abbattimento possano essere la "fonte statistica" e tu lo sai bene....anche se questa dovrebbe essere la loro funzione....
    distinti saluti

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  8. Caro Michele parli come un libro stampato e dici certamente cose giuste, poi gli articoli che mensioni sono certamente molto esaurienti, nessuno ritiene che gli istituti da te mensionati non servano anzi sarebbero certamente la salvezza della caccia se funzionassero per ciò che la legge dice ma la provincia non vi investe nulla e gli ATC non possono gestire almeno per adesso ZRC e aree cinofile, le ZRV andrebbero gestite seriamente e noi siamo per la gestione di queste per come dice la legge e non per come sono gestite le ultime rimaste. per la selvaggina le metodiche di immissione sono le più svariate e tutte molto produttive se parli della toscana dovresti saperne qualcosa, ma sono gli investimenti che fanno produrre ottimi risultati la prov. di Firenze negli ultimi anni ha investito circa un milione di Euro con la fattiva collaborazione delle associazioni di privati e universita il tutto guidato da tecnici preparati qui da noi non esiste nemmeno il tecnico per non parlare poi dei soldi quelli non ci sono mai stati. Visto poi che dici che gli ATC non funzionano e che i dati sugli abbattimenti non dimostrano un aumento della selvaggina sul territorio come tu dici be ti proporrei di farti avanti e magari fatti assegnare un posto dalla tua associazione all'interno del comitato di gestione dell'ATC Vastese per aiutarci a migliorare la gestione con le tue idee in maniera tale da essere anche tu parte in causa direttamente della gestione e non solo parte critica dal di fuori. è una proposta da non scartare... Comunque ti avevo chiesto di rispondermi in merito al patto di collaborazione tra le associazioni, per spiegarmi cosa intendi in merito alla tua proposta . Con Stima Angelo Pessolano

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  9. Parli come un membro di maggioranza del consiglio direttivo dell'ATC , ma a quello che mi risulta la tua associazione nelle due ultime gestioni ha avuto solo delegati di minoranza....( ?)per collocazione uno si aspetterebbe da te più critica prepositiva che difesa "dell'esistente".....e per il ruolo che la legge ti attribuisce,( Art. 29 LR 2004)un' impegno affinchè la legge stessa si realizzi e venga applicata.......
    Io da cittadino parlo non "come un libro stampato" ma secondo le leggi e i regolamenti che disciplinano questa attività, perche solo quelle sono la mia garanzia e la mia tutela .....affinche qualche mio e altrui diritto, venga realizzato e per lo stato in cui vivo, questo mi da il diritto alla critica, senza , necessariamente io debba, come tu dici, essere nel comitato di gestione. .....se tutti i cittadini informati dovessero far parte del comitato di gestione.....(!!?)
    Parli delle ZRV come dei "residui storici" e dici che:" andrebbero gestite come dice la legge" .......mi dici, dato che argomenti come membro di maggioranza del comitato di gestione, cosa Ve lo impedisce..... ??! E quali sono, oltre a quelle cose che hai detto in precedenza, le difficoltà di gestione ??
    Parli delle ZRC e dici che: " la provincia non investe nulla" ..... mi quantifichi per cortesia, gli investimenti che si dovrebbero fare in soldoni, per far partire una ZRV e ZRC ??
    Nella mia "area di caccia" ho visto "gestire" come ti dicevo N.4 ZRC e N.1 ZRV tra le prime, una in particolare è stata gestita dalla mia sezione per quanto riguarda il controllo predatori ecc e non mi sembra che la provincia abbia speso grandi risorse, tutte hanno prodotto fior fior di selvatici negli anni ....
    L'unica ZRV per starne e lepri l'ho vista nascere svilupparsi e creare buoni selvatici sia di lepre che di starne e proprio quando questa ha cominciato a dare dei frutti, irradiando i territori limitrofi, di ottimi esemplari è stata con mia grande sorpresa, aperta!!
    Un mio cugino che ha la casa di campagna in loco proprio dove era collocata la ZRV mi ha detto queste testuali parole: ....."la sera prima del tramonto e il mattino verso le otto, era uno spettacolo vedere i voli di gruppi di starne che si spostavono da un luogo all'altro"...io, fuori, avevo cominciato a raccogliere i primi"frutti" ma tutto finì !!!I MOTIVi....??! Sia per le une che per le altre: SEMPRE GLI STESSI ! : voci di spari all'interno, insinuazioni palesi e velate ai propretari di fondi cacciatori di "essersi fatta la riserva privata" ...la solita tiritera di persone che pensano male del proprio prossimo e ..pensano di questi,forse, quello che vorrebbero fare loro e quindi...l'invidia ....e cominciano a premere verso i propi dirigenti e questi..."per non perdere le tessere(lo hai detto tu)li accontentano.....ma ammesso e non concesso che fenomeni di bracconaggio possono verificarsi( come nella società civile ci sono i rapinatori.....) Questo non ci può far chiudere a riccio...e...non fare nulla ! In questi ultimi due anni la nostra ATC ha individuato, ad esempio il fornitore giusto di starne, che si sono dimostrate anche in grado di riprodursi naturalmente. ...,basterebbe proteggerle i una ZRC o in una ZRV per poter ottenere ottimi risultati !...Di quali investimenti stai parlando?!....
    Sicuramente gestire la caccia come dice la legge e realizzare gli istituti sopra menzionati è più difficile della gestione di una ZAC(zona addestramento cani) ....dove "li cacciatore della domenica" si fà "liberare" l'animale preso dalla gabbia e poi.....pam! pam!..... Io, senza esprimere un giudizio che sarebbe molto personale...non sono mai entrato in una ZAC e penso che non lo farò in futuro....e certamento NON confonderò MAI questa attività con la caccia..... ma rispetto chi la pratica .......e vorrei,però che, chi ci amministra "non facesse diventare tutto il territorio " una ZAC.

    Cordiali salutith

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  10. Caro Michele, come al solito rispondi non proponendo ma solo criticando quanto gli altri cercano di fare sarò sintetico... la mia associazione in questi anni all'interno dell'ambito del vastese non ha avuto come tu dici dei membri di minoranza anzi essa è stata compartecipe in prima persona insieme agli altri membri del comitato di gestione ivi compresi i rappresentanti della tua associazione di tutte le inziative che questo ambito ha fatto in questi ultimi cinque anni ha dato un vice presidente , un segretario e due membri lavorando e proponendo sempre in prima persona atti che hanno apportato un sostanziale miglioramento gestionale ed un aumento della fauna stanziale sul territorio che negli ultimi anni i cacciatori ritenevano0 fosse diventata BIODEGRADABILE. Punto due ritengo il Bracconaggio la peggiore peaga che sista nella provincia è co,lpa di questi soggetti se molti animali spariscono dal territorio, ma purtroppo questo è dovuto alla mancanza di controllo sul territorio che tu ne pensa... punto tre le prov incie non gestiscono nulla da anni non si effettuano ripopolamenti nell ZRC e neel aree cinofile i soldi gli arrivano ma prendon o tutt'altra destinazione... è tu che conosci la legge potresti fare i conti così come me, ti assicuro che sono parecchi guarda i ristorni delle tasse regionali, per non parlare delle multe per mancate riconsegne e qualche multa (+o- 70.000€) questi sono soldi mirati che dovrebbero aiutarci a migliorare le gestioni dell ZRC e A.C. le ZRV ribadisco che così come sono state utilizzate non servono a nulla ma swe ben utilizzate e controllate darebbero certamente i risultati auspicati... per adesso mi fermo qui ricordandoti però che questo spazio deve essere usato per proporre e non solo per criticare ciò che gli altri tentano di fare le tue di proposte saranno certamente sempre bene accette in questo BLOG (anche le critiche) ma se fossi in tè porrei gli stessi quesiti a coloro che hanno rappresenrtato la tua associazione all'interno dell'ambito che forse qualche piccola colpa se la portano sulla coscienza... con Simpatia Angelo Pessolano-

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  11. Forse non te ne sei accorto ma in tutto quello che io ho detto c'è LA PROPOSTA L'UNICA CHE TUTTI NOI DOVREMMO TENERE COME RIFERIMENTO: LA LEGGE( L R 2004) CHE ATTRAVERSO I SUOI ISTITUTI PROPONE I MODI PER RELIZZARE QUELLA "PRESENZA FAUNISTICA OTTIMALE"Art. 31 comma 3 lettera a Tutto il resto non conta....le risorse comunque vanno adeguate al percorso della legge....poche che esse siano.
    Chi te lo dice che io non ho fatto lo stesso con la mia associazione?.!...
    ....Per lo spazio ti ringrazio per quello concesso.... anche se come vedo è stato inutile!
    Distinti saluti

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  12. caro Michele, ti sento come al solito un pò permalosetto e ciò mi rammarica al quanto comunque sappi che lo spazio concessoti è sempre a tua disposizione, poi sulla inutilità ti sbagli perchè ti assicuro che sono in tanti a leggere quanto ci diciamo ma pochi hanno il coraggio di entrare nella discussione... bene se vuoi si riparte adesso ci conosciamo un pò meglio e quindi posssiamo iniziare a discutere sperando che altri si inserscano nelle nostre ideee commentandole e perchè no aggiungendone delle altre... ti informo che sabato ci sarà un convegno sulla lepre nella regione abruzzo se ti può interessare penso di dettagliare l'incontro nel BLOG. sempre a tua disposizione ANGELO PESSOLANO-

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