giovedì 14 febbraio 2013

Riceviamo e pubblichiamo da ARCI Caccia Nazionale e Legambiente: Fauna Bene Comune.......


Elezioni politiche 2013. Appello di Arcicaccia e Legambiente ai leader politici. 


Nel tempo della crisi ci sono temi, come i beni comuni, che dovrebbero 
necessariamente dare identità e tenere unito il Paese. E’ questo il senso 
dell’appello “Fauna, Bene Comune” che Legambiente e Arcicaccia hanno inviato 
ai leader politici offrendo sette proposte finalizzate alla gestione e alla 
conservazione della fauna selvatica. 
L’Italia è tra i Paesi europei più ricchi di fauna con 57.468 specie 
animali. Della gestione faunistica ne hanno specifica competenza le 871 aree 
naturali protette per una superficie di 3.163.591 ettari, pari al 10,42% del 
territorio nazionale e i 266 Comitati di Gestione degli Ambiti territoriali 
di Caccia e Comprensori Alpini su una superficie di 20.926.366 ha pari 
all’69,45% del territorio nazionale. 
Nel nostro Paese, nonostante le criticità evidenziate dalle autorità 
scientifiche, si registrano ritardi cronici nell’attuazione delle 
convenzioni e delle direttive europee e internazionali unitamente 
all’assenza di impegni e azioni conseguenti per gli obiettivi 2020 stabiliti 
dalla Strategia europea per la conservazione della biodiversità. 
Le numerose emergenze ambientali, dai cambiamenti climatici 
all’inquinamento, dal consumo di suolo alla perdita di habitat e specie, 
dalle specie alloctone al dissesto idrogeologico, dovrebbero portare in 
secondo piano le contrapposizioni ideologiche e rimarcare invece 
l’importanza e l’urgenza di saper costruire un sistema di relazioni 
istituzionali e sociali finalizzato al medesimo obiettivo: la conservazione 
degli ambienti naturali e della fauna, quale risultato di un perfetto 
intreccio e sinergia tra politiche di conservazione, agricole, forestali, 
zootecniche e di prelievo faunistico sostenibile. 
In quest’ottica Arcicaccia e Legambiente hanno chiesto l’impegno ai Leader 
delle coalizioni politiche per : 
1. dare concreta applicazione alle Convenzioni e Direttive europee sulla 
conservazione della fauna selvatica e garantire il rispetto delle norme per 
la tutela di habitat e specie; 
2. instaurare un corretto e responsabile rapporto tra uomo ed animali, in 
cui l’aspetto economico non sia il criterio esclusivo o predominante, 
rafforzando l’attenzione al rispetto del benessere degli animali; 
3. promuovere la piena e corretta attuazione della legge quadro 157/92, a 
partire dalla parti ancora non applicate, in primis, ponendo l’ISPRA 
nell’effettiva condizione di svolgere pienamente i compiti di conoscenza a 
cui è espressamente deputato; 
4. dare un’efficace governance alla gestione faunistica che, sul primato 
degli indirizzi tecnico-scientifici, armonizzi gli interventi di Governo, 
Regioni, Aree Protette, ATC, CA ed Istituti privati anche attraverso la 
costituzione di un Tavolo di lavoro permanente presso la Conferenza delle 
Regioni; 
5. assegnare all’agricoltura di qualità e multifunzionale ruoli e funzioni 
significative nella gestione di habitat e di miglioramenti ambientali ai 
fini faunistici, nell’ambito di un chiaro quadro di programmazione pubblica, 
al fine di poter divenire pratica agronomica diffusa e remunerativa; 
6. operare la revisione dello “status giuridico” degli Ambiti Territoriali 
di Caccia e dei Comprensori Alpini (promuovendone il Coordinamento) per 
valorizzare la loro prevalente funzione di gestori della fauna, patrimonio 
della comunità nazionale ed internazionale, e di mantenimento 
dell’equilibrio tra economia agricola, conservazione e specie selvatiche 
problematiche; 
7. rafforzare e supportare le Forze di polizia, con particolare attenzione 
al Corpo Forestale dello Stato, per contrastare il diffuso fenomeno del 
bracconaggio che rappresenta, oltre ad un gravissimo danno alla biodiversità 
e luogo d’incontro tra illegalità e criminalità, il principale ostacolo alla 
corretta gestione faunistica-venatoria. 




Roma, 14 febbraio 2013 


2 commenti:

  1. parole,parole,parole.....soltanto parole....che ci fanno onore....! Avremmo più bisogno di fatti....AZIONI!

    RispondiElimina
  2. I FATTI SONO POCHI QUELLI CHE LI SANNO MANTENERE, LE AZIONI LI FANNO ANCORA MENO PERSONE....LE PAROLE SONO IN TANTI A FARLE....VEDREMO...COSA SEGUIRA' A QUESTE DI PAROLE

    RispondiElimina